Un piatto che appartiene alla tradizionale cucina povera e di riciclo italiana. Il pancotto era usuale decenni fa quando era vietato, sia dall’economia domestica sia dall’etica, sprecare anche un solo pezzetto di pane. La ricetta di base del pancotto, almeno dalle mie parti, era composta solo di pane raffermo, olio, alloro, uno spicchio d’aglio e pepe nero. Poi stava all’abilità e possibilità della massaia mettere in pentola quanto aveva disponibile per rendere il piatto più nutriente e appetitoso. Questa che propongo è una rivisitazione ricca in chiave moderna.


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INGREDIENTI

Pane raffermo (possibilmente non bianco, prima quasi nessuno mangiava pane bianco se non i ricchi e loro non avevano bisogno di riciclarlo)
1 carota
1 costola di sedano
1 cipolla piccola
150 gr di pancetta a dadini
6-8 pomodorini ciliegia
1 dado da brodo
1 spicchio di aglio con la sua buccia
1 foglia di alloro
2 belle manciate di rucola
olio evo
abbondante parmigiano/ pecorino grattugiato
sale q.b.
pepe q.b.

Soffriggete la carota, il sedano e la cipolla fatti a pezzettini in poco olio insieme con la pancetta a dadini in una pentola da minestra. Aggiungete ora il pane raffermo sbriciolato in piccoli pezzi facendo insaporire nel battuto e poi i pomodorini lavati e tagliati a metà. Fate cuocere tutto insieme un altro paio di minuti e poi unite un litro e mezzo d’acqua calda (o di più dipende dalla quantità di pane che usate), il dado da brodo, la foglia di alloro e lo spicchio d’aglio. Fate cuocere nel brodo finché il pane non si sarà sfatto del tutto e la minestra pronta. Provate di sale, togliete la foglia di alloro e lo spicchio d’aglio, e gettate nella pentola le due manciate di rucola, lavate e spezzate con le mani, mescolate e spegnete il fuoco. Servite condendo ogni piatto con un po’ di olio di oliva, abbondante formaggio e una spruzzata di pepe nero.