I panellets sono dei dolcetti tradizionali spagnoli tipici di molte Comunità: chiamati così in zone come Catalogna, Valencia, Aragón e Baleari, in altre regioni come ad esempio in Castilla y León sono conosciuti invece come empiñonados.
Panellets in catalano sono un diminutivo della parola pane (pa) e vogliono dire semplicemente “paninetti”, mentre l’etimologia della seconda parola deriva da piñón che in castigliano significa “pinolo”: la traduzione in italiano in questo caso potrebbe essere biscotti ricoperti di pinoli.
Attualmente in Spagna vengono preparati tutto l’anno ma in particolar modo per celebrare le feste dedicate a Ognissanti (Todos los Santos) ed i Morti (Día del los Muertos), ossia l’1 ed il 2 di Novembre. Altre preparazioni dolci tipiche di questo periodo sono i boñuelos, simili alle nostre frittelle di Carnevale, e le Ossa dei Santi (huesos de Santos).
L’origine di questi dolcetti si crede che risalga attorno al XVIII secolo quando si era soliti trascorrere la Vigilia del 2 di Novembre con varie celebrazioni religiose e le campane suonavano a morto per tutta la notte. I panellets erano un alimento benedetto che ci si scambiava e condivideva una volta terminate queste funzioni sacre.
L’impasto base di questi dolcetti è il marzapane base o crudo, un composto di albumi d’uovo, mandorle tritate e zucchero in uguali proporzioni che successivamente viene cotto in forno. In alcuni casi nell’impasto viene aggiunta della patata (normale o di tipo dolce, il cosiddetto boniato), ma dalle mie ricerche risulta che non si la versione originale, quanto una forma per risparmiare sulle mandorle.
Esistono attualmente delle versioni più moderne dei panellets con pistacchi, arancia, cocco o caffè, ma anche se molto saporiti ed invitanti, non rappresentano la ricetta tradizionale spagnola che voglio offrirti oggi. Ed ora andiamo in cucina e vediamo come si preparano questi biscottini che -se lo desideri- potrai preparare insieme ai bambini, sicuramente si divertiranno molto a pasticciare con te!
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Per: 20 unità
Preparazione: 15 minuti
Cottura: 10-12 minuti
Difficoltà: Facile
PANELLETS O EMPIÑONADOS. INGREDIENTI:
- 200 gr di mandorle crude pelate (non tostate e senza buccia)
- 200 gr di zucchero (normalmente si usa quello bianco comune, io però da qualche tempo non lo compro più ed ho utilizzato quello integrale di canna)
- 2 albumi di uovo
- La buccia grattugiata di 1 limone (preferibilmente ecologico)
- 75 gr di pinoli
- 1 tuorlo d’uovo da spennellare sulla superficie
PANELLETS O EMPIÑONADOS. PREPARAZIONE:
Come preparare l’impasto del marzapane.
Per prima cosa dovrai tritare finemente le mandorle in un mixer e ridurle ad una fina farina.
A questo punto versale in una terrina ed aggiungi pari quantità di zucchero, gli albumi d’uovo e la scorza grattuggiata del limone (non la parte bianca che è amara).
Con l’aiuto prima di una forchetta e poi cone le mani impasta gli ingredienti per qualche minuto fino ad ottenere una massa omogenea.
Dai forma alle palline di marzapane.
Usando semplicemente le mani dai forma a delle piccole sfere di circa 20 gr ciascuna, la dimensione sarà simile a quella delle palline di ping pong: con l’impasto che hai realizzato dovrebbere uscire 20 dolcetti.
Versa i pinoli in un piatto e fai rotolare i panellets in modo che si ricoprano completamente di pinoli. Se noti nella foto che ho scattato ce ne sono meno, ero rimasta a corto di pinoli anzi -per meglio dire- qualcuno li aveva misteriosamente sottratti dalla dispensa di casa!!!
I pinoli dovrebbero aderire bene all’impasto, se non dovesse accadere spennallali con il tuorlo d’uovo prima di passarli nel piatto coi pinoli.
Cuoci i panellets in forno.
Nel caso non ci sia stato bisogno precedentemente del rosso d’uovo, spennella ora le palline con il tuorlo, appoggiale su di un foglio di carta da forno e quindi cuocile nel forno preriscaldato a 200º per circa 10-12 minuti fino a quando le vedrai dorarsi in superficie.
Una volta pronti tuoi dolcetti al marzapane ricoperti di pinoli, lasciali raffedare e buon appetito, buen provecho!
Fonte: Recetas de rechupete.
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