ENSAIMADA, IL DOLCE TRADIZIONALE DI MAIORCA

La ensaimada è un dolce tipico dell’isola di Maiorca conosciuto ormai non solo dagli spagnoli ma anche dai numerosissimi turisti che ogni anno vengono a trascorrere le vacanze nell’arcipelago baleare.

Si tratta in pratica di un impasto dolce ricoperto da un sottile strato di strutto (in catalano saïm, da qui il nome ensaimada) che viene fatto lievitare per ore e a cui si conferisce la tipica forma a spirale.

Di ensaimada ne esistono di vari tipi: ripiene di panna, crema pasticcera, cioccolato, sobrasada ecc., ma quelle più tipiche e che possiedono il marchio D.O.P. rimangono la vuota (lisa) -quella che oggi ti propongo- e quella con cabello de ángel, una specie di marmellata di fibre di zucca. Entrambe possono essere ricoperte con zucchero a velo. Con l’impasto della ensaimada si possono formare delle torte di circa 30-36 cm di diametro –quelle che si comprano nelle tipiche confezioni di cartone ottagonali- oppure delle porzioni più piccole di circa 15 cm.

La ensaimada di Minorca invece è leggermente diversa e contiene la patata, ingrediente che invece non è presente nell’ensaimada maiorchina. Essendo un prodotto tipico dell’isola in cui vivo, prometto che preparerò presto anche questa variante. Passiamo ora alla ricetta e alla preparazione della ensaimada tradizionale di Maiorca.

La ensaimada è un dolce tipico delle Baleari, se sei stato in vacanza in queste zone l'avrai provato! Facciamolo insieme al blog Cucina Spagnola A Casa Mia.

Per: 6 unità di ensaimada del diametro di 15 cm ciascuna
Preparazione: 1 ora
Lievitazione: tra le 14 e le 15 ore
Cottura: 15 minuti circa
Difficoltà: Media

ENSAIMADA DI MAIORCA. INGREDIENTI:

  • 400 gr di farina manitoba + altri 50 gr circa per la lavorazione
  • 120 gr di zucchero
  • 25 gr di lievito di birra fresco (un cubetto)
  • 2 uova
  • 50 gr di strutto a temperatura ambiente
  • Un cucchiaino scarso di sale
  • 160 ml di acqua di bottiglia
  • Zucchero a velo q.b.

ENSAIMADA DI MAIORCA. PREPARAZIONE:

Per prima cosa devi setacciare la farina nell’apposito setaccio o in un colino medio-grande in maniera da dividerne bene i grani. Questo processo serve in tutte quelle preparazioni, tipo dolci o pane, che necessitano di un lungo processo di lievitazione in quanto ne migliora la maglia glutinica.

Versa la farina setacciata in un’ampia ciotola e aggiungi lo zucchero, 1 uovo e il lievito ben sciolto nell’acqua tiepida. Incomincia a lavorare l’impasto e dopo qualche minuto unisci anche il sale, fino ad ottenere una consistenza omogenea ed elastica.

Continua ad impastare per altri 5 minuti, quindi forma una palla e mettila a riposare nel forno spento per un’ora.

Passata l’ora dividi l’impasto in sei palline e lasciale lievitare un’altra ora sempre nel forno spento.

Su di una superficie di lavoro leggermente infarinata con l’aiuto di un mattarello anche questo infarinato stira l’impasto di ogni pallina, tanto sottile che sia quasi trasparente.

Con l’aiuto di un pennello da cucina o -mal che vada- con le dita delle mani stendi una sottile pellicola di strutto sulla superficie di ogni ensaimada, quindi prendendola da un lato arrotola sottilmente fino a formare dei cilindri che allungherai con l’aiuto dei palmi e delle dita delle mani fino a farli diventare di circa 40 cm. Quindi lasciali distesi su di un foglio di carta da forno per circa 20 minuti.

Trascorso questo tempo arrotola ogni cilindro di ensaimada avvitandolo su sè stesso come per formare una spirale e lasciando dello spazio tra un giro e l’altro perchè aumenterà considerevolmente di volume.

Il mio consiglio è di appoggiare le sei unità di ensaimada su due teglie ricoperte di carta da forno (3+3) perchè nella successiva fase di lievitazione devono assolutamente avere spazio per poter crescere e non attaccarsi fra di loro. Dovranno infatti rimanere nel forno spento altre 12 ore senza essere toccate.

Infine spennella le sei ensaimadas con un uovo sbattuto e mettile a cuocere nel forno preriscaldato a 200º per 15-20 minuti (tenere sott’occhio il proprio forno).

Lasciale raffreddare e spolverale di zucchero a velo, e buon appetito!

Fonte: Lecturas Postres nº6, pag. 26.

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12 Risposte a “ENSAIMADA, IL DOLCE TRADIZIONALE DI MAIORCA”

  1. sicuramente Diletta, da sempre dico che tra la cucina siciliana e quella spagnola ci sono tante cose in comune!

  2. Mai sentito questo nome “ensaimada” ma mi piace 🙂 e ancora di più mi piace la ricetta !!!! Sono una delizia… te l’ho detto che sei bravissima vero? ma penso che te lo dovrò ripetere tante volte ancora 😉 !!!!!!!!!!! Complimenti anche per la foto 🙂

  3. è perchè non mi sei venuta ancora a trovare Robi!!!

  4. La mia -purtroppo/per fortuna- non mangia dolci! solo un po’ di cioccolata a volte, da madre dico meglio così, ma da food blogger dico che non mi da soddisfazioni! 🙂

  5. Si, anche qui a Minorca la ensaimada si può mangiare ripiena, non sai quante persone in aereoporto tornano a casa con la tipica scatola piena di una enorme ensaimada nella mano! A presto, ciao!

I commenti sono chiusi.