PIZZA E BIRRA ABBINATA PERFETTA: #PIZZAEBIRRAAMEMIPIACI

 
Non so voi ma uno dei cibi a cui non saprei rinunciare è la pizza! Anzi a pensarci bene se mi chiedessero quale è il mio piatto preferito risponderei sicuramente questo…. farcita e condita in ogni modo, dalla più semplice e classica alla più strana e stravagante! E quando si dice pizza non si può che dire: pizza e birra!!!  
 
Qualche giorno fa ho ricevuto una mail in cui venivo invitata a partecipare insieme ad altri blogger ad un’iniziativa legata appunto a questo connubio, progetto portato avanti da AssoBirra, l’Associazione che riunisce i produttori di birra, tra grandi aziende, marchi storici, microbirrifici e malterie. Non potevo dire di no!!
 
 
 
banner_300x250
 
 
 
Qui si parla di una delle coppie classiche della cucina, un must intramontabile e inossidabile della cucina italiana, un’unione che ci ha reso famosi in tutto il modo! La sua tradizione dura da oltre 100 anni e fa parte del nostro DNA gastronomico. Naturalmente i tempi cambiano e quindi sia la crescita della cultura birraia che la tradizione pizzaiola sono arrivati a nuovi livelli rispetto al passato. Pizza e birra è un must per il 36% degli italiani, sopratutto per le donne under 35. Ben il 65% delle donne vede proprio in questa combinazione la realizzazione di una serata fuori all’insegna del divertimento e della compagnia. Dal lato opposto però 1 italiano su 3 vi rinuncerebbe a causa di falsi pregiudizi, ossia che la birra faccia ingrassare, che gonfi o che la pizza non sia digeribile. In realtà non è così e sotto vi spiegherò il perchè basandomi sulle spiegazioni di tre esperti in materia che hanno collaborato con AssoBirra e che hanno sfatato questi falsi miti con delle spiegazioni realistiche.
 
 
 
 
– DOMANDA 1: LA BIRRA GONFIA?
 
consiglio_1
A questa domanda risponde l’esperto di birra Marco Bolasco. Le donne in questo caso sono quello che pensano maggiormente a questo fatto, e ciò impedisce loro di potersi godere a pieno di un bel bicchiere di birra abbinato ad un’ottima pizza. La cosa nasce essenzialmente dal fatto che la birra ha le bollicine e quindi viene sempre associata ad una bevanda gassata che dà un senso di gonfiore. In realtà non è così. infatti se la birra viene versata correttamente nel bicchiere si crea in superficie una schiuma che dovrebbe essere alta due dita così che la presenza di anidride carbonica è minore e risulta una giusta quantità di bollicine rendendola più buona e non fa gonfiare. La schiuma quindi può essere considerata un filtro naturale attraverso la quale vengono sapientemente dosati i sapori e gli aromi del luppolo e del malto esaltando così il suo tipico gusto amaro. Oltre a ciò protegge la birra stessa dall’ossidazione rendendola più buona e genuina. 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
– DOMANDA 2: LA PIZZA E’ POCO DIGERIBILE?
 
consiglio_2
A questa domanda risponde l’esperto maestro pizzaiolo Pino Arletto. In molti (e sopratutto le donne) ritengono che la pizza sia un alimento non digeribile e questo li porta a rinunciare a godere della sua bontà. In realtà non è così, ma naturalmente come in tutte le cose anche la pizza va fatta in modo sapiente e seguendo alcuni accorgimenti che la renderanno un alimento sano, buono e digeribile.
1 – i tempi di lievitazione dell’impasto devono essere lunghi, almeno 24 ore così da avere una pizza digeribile
2 – l’impasto deve essere elastico, e per fare ciò è necessario utilizzare farine ad alto contenuto proteico così da avere una bella e forte maglia glutinica che ci farà poi ottenere una lievitazione perfetta
3 – non eccedere nei condimenti e non usarne di troppo umidi per non avere una pizza acquosa
4 -il segreto per avere una pizza croccante è la lavorazione: la spianatura deve essere dolce e fatta con la punta delle dita. Così avremo una pizza fragrante ma al tempo stesso croccante
5 – la cottura deve durare fino all’imbrunimento della pizza. Se troppo breve si rischia che rimanga umida, se troppo lunga si rischia di bruciarla
 
 
 
 
– DOMANDA 3: PIZZA E BIRRA FANNO INGRASSARE?
 
consiglio_3
A questa domanda risponde l’esperto medico specialista in scienza dell’alimentazione Nicola Sorrentino. Pizza e Birra sono un’eccellente piatto unico fatto di ingredienti semplici e naturali. Un abbinamento perfetto ma che molti, specialmente le donne, gustano con uno sbagliato senso di colpa pensando che faccia ingrassare. In realtà non è così! La birra è una bevanda priva di grassi e povera di sodio, con un basso tenore alcolico (tra i 3° e i 5°) ed una elevata percentuale di acqua (93.5%) che la rende perfetta anche per coloro che sono attenti alla propria forma fisica. In media infatti un bicchiere da 200 ml di birra non supera le 68 Kcal. Lo stesso discorso vale per la pizza. Infatti se mangiata una delle classiche (tipo margherita, marinara o napoletana) apporta in genere tra le 400 e le 800 Kcal. Quindi se si considera che il fabbisogno medio di una donna a pasto si aggira in torno alle 700 Kcal e quello di un uomo è circa 1000 vedete bene che pizza e birra non fanno ingrassare. Naturalmente poi conta sempre il buon senso ed il non esagerare.
 
 
 
 
 
  
 

Da una ricerca Doxa/AssoBirra risulta e viene confermato che pizza e birra sono un classico delle serate fuori casa con gli amici (il 36% degli italiani, quando mangia una pizza, sceglie la birra) ma che è anche diventato un must tra le mura domestiche.Il 59,7% della birra viene infatti acquistato nella grande distribuzione e bevuto in casa mentre il 58% della pizza viene mangiata tra le mura domestiche. La pizza preferita dagli italiani è la Margherita (45%), mentre la birra preferita per questo abbinamento è la media chiara, alla spina, servita con la giusta quantità di schiuma. Una curiosità: anche se la moda della pizza fatta in casa ha conquistato ormai quasi 14 milioni di pizzaioli fai-da-te, la “pizza della pizzeria”, mangiata sul posto (42%) o ordinata e portata a casa (29%), resta sempre la più consumata (71%). Merito anche dell’evoluzione tecnologica di strumenti (box per scooter, borse termiche) che rispetto a 20-30 anni fa ne conservano al meglio calore e croccantezza durante il trasporto a domicilio. La cosa buffa è che comunque questo binomio perfetto è nato per caso! 

“Negli anni Cinquanta – racconta Alberto Frausin, presidente di AssoBirra – le pizzerie non avevano la licenza per somministrare alcolici con una gradazione superiore a circa 8% vol. Con vini e spiriti tagliati fuori, spazio alle birre, che solo in rari casi superano quella gradazione e si sono presentate agli avventori delle pizzerie come alternativa alcolica ai soft drink e all’acqua. Questo connubio, tutto italiano, ha funzionato ala perfezione, permettendo alla birra, fino ad allora consumata soprattutto nei bar, di farsi conoscere e apprezzare come bevanda da pasto, per di più in abbinamento ad un peso massimo della nostra tradizione gastronomica. E, non dimentichiamolo, in un contesto low-cost, dato che la pizzeria è il luogo che ha sdoganato presso le classi più popolari il pasto fuori casa, fino ad allora considerato roba da ricchi. La cena in pizzeria della famiglia italiana è un must degli anni Sessanta…”
 
Ma voi sapete quali sono gli abbinamenti perfetti in fatto di pizza e birra? AssoBirra e Giunti hanno lanciato un Blog su Piattoforte.it e una webapp per scoprirne tutti i segreti e gli abbinamenti corretti in base ai propri gusti.  In realtà la maggior parte degli italiani quando mangia una pizza beve una birra qualsiasi, nel senso che non si ferma a pensare e scegliere quale è più giusta in base a ciò che ha scelto. Il fatto della sempre maggiore crescita della cultura birraia in italia fa sì che si possa effettuare una scelta consapevole così da far risaltare sapori e gusti di entrambe le eccellenze e che si possano sposare alla perfezione. Vi lascio qui sotto gli abbinamenti più comuni e perfetti tra pizze e birre in modo che anche voi possiate iniziare e gustarli consapevolmente e fare una giusta scelta.
 
Alcune indicazioni: le birre più rotonde e strutturate sposano meglio le componenti grasse più dolci, quelle più leggere sposano pizze con pochi e “garbati” ingredienti. Mentre l’amaro di quelle più luppolate ci aiuta ad accompagnare gli elementi vegetali.
 
Margherita + Pils: Iniziamo dall’evergreen per eccellenza: la pizza Margherita “chiama” una Pils. Una birra fresca, che alla piacevolezza di beva complessiva unisce l’arma del luppolo, vera e propria bussola del suo gusto che bilancia la grassa sapidità della mozzarella  e l’acidità del pomodoro.
 
Marinara + Weizen: La più antica delle pizze moderne è una pizza di naso, non di bocca, dove il pomodoro si incontra con i profumi di aglio, origano, in alcuni casi le alici. La birra più indicata va cercata tra quelle di frumento. Una Weizen ha la morbidezza di fondo che riprende la base della pizza e una speziatura che completa i profumi del condimento.
 
Napoletana + Bock: Come la Margherita, ma con sapori più forti, che la Pils non è in grado di sostenere. Ci vuole il carattere più deciso (e alcolico) di una Bock chiara.
 
Quattro Formaggi + Ale: La birra con il cacio si esalta. Ma quando i formaggi sono 4… bisogna cercare l’abbinamento giusto nella famiglia delle Ale. La morbidezza  maltata di questa tipologia di birra è la più indicata  per corpo e struttura. Su formaggi dal carattere più deciso, cercheremo tra le Belgian Ale. Mentre le IPA si esaltano se i formaggi sono più freschi.
 
Pomodoro, bufala e basilico + Lager: Su questa pizza “basic” in cui gli ingredienti del condimento sono crudi, serve una birra “tuttofare”, che accarezzi senza essere invadente. Identikit di una Lager. E se cerchiamo ancora più leggerezza possiamo provare anche un’Analcolica.
 
Mortadella pistacchi e stracchino + Blanche: una pizza fresca e ricca di profumi, perfetta da dividere con gli amici come aperitivo o per antipasto. Poteva incontrare anche una Pils, ma dà il meglio se accompagnata con una birra fresca e “eccentrica” come la Blanche, capace di giocare (e aggiungere) altri profumi.
 
Funghi porcini e mozzarella di bufala + Lager: I funghi hanno un gusto molto singolare, che non riesce a relazionarsi bene con altri elementi amari. L’equilibro dei cerali tipico della lager riesca a valorizzare anche questo compagno difficile.
 
Amatriciana con pecorino romano + Bock chiara: per questa variazione sul tema di un classico romano,  ci vuole una birra robusta ma asciutta come la Bock chiara, l’equivalente birrario di un vino bianco strutturato. Con i suoi sapori abbastanza asciutti, è morbida e strutturata senza essere invasiva.
 
Zucca gialla, pancetta e provola affumicata + Weizen: Se la dolcezza della zucca è l’ingrediente predominante, la Weizen è perfetta per la sua morbidezza effervescente e si sposa anche con gli altri 2 elementi del condimento.
 
Parmigiana + Ale: La parmigiana è l’esaltazione del mondo vegetale. Per lei ci vuole la dolcezza complessiva, la rotondità del malto e la caratterizzazione del luppolo di una  British Ale.
 
Gorgonzola e noci (senza pomodoro) + Abbazia: Il formaggio nella sua espressione più intensa, quella erborinata della muffa, vuole una bevanda più complessa come una birra d’Abbazia, possibilmente scura. La maggiore tostatura sostiene il gorgonzola, mentre l’aromaticità finale sta bene con le noci.
 
Mozzarella, alici e fiori di zucca (senza pomodoro) + Blanche: Ci vuole una birra floreale come una Blanche per valorizzare un altro fiore, quello di zucca, che altrimenti rischia di star stretto tra l’intensità della mozzarella e delle alici.
 
 
 
 
copertina
 
 
 
 
 
In realtà come vi dicevo non ho una pizza e una birra preferite, le amo tutte…. anche quelle più strane e con abbinamenti insoliti. Mi piace sperimentare e provare sempre nuovi sapori e anche in questo caso ho voluto provare cosa ne veniva fuori. Parlando quindi di questo connubio perfetto non potevo trovare una scusa migliore per mettere le mani in pasta e cucinarmi una bella pizza da gustare poi con una ottima birra. Sono stata incuriosita da una pizza che ho trovato nell’elenco che vi ho messo qua sopra, non la conoscevo proprio…. beh dovevo farla!!! Vi lascio la mia ricetta e la tipologia di birra che vi ho abbinata: provatela anche voi e fatemi sapere che cosa ne pensate! 
 
 
 
PIZZA AMATRICIANA e BIRRA BOCK
 
 
 
PIZZA AMATRICIANA e BIRRA BOCK - nella cucina di laura

 
 
INGREDIENTI (per 4 persone):
 
Per la pasta della pizza: 
–         500 gr di farina 0
–         125 gr. di lievito madre rinfrescato (o 12 gr. di lievito di birra)
–         250 ml. di acqua
–         4 cucchiai di olio extravergine di oliva
–         1 pizzico di zucchero
–         5 gr. di sale
 
Per la farcitura:
– 400 gr di polpa di pomodoro
– 200 gr di pancetta tesa a cubetti 
– 500 gr di mozzarella
– 50 gr di pecorino romano grattugiato
– sale fino q.b.
– origano q.b.
– olio evo q.b.
 
 
Preparate la pasta della pizza. In una ciotola mettete l’acqua, il lievito, lo zucchero, l’olio e sciogliete il tutto. Poi unite la farina, il sale e lavorate il tutto fino a ottenere un composto liscio, omogeneo e non appiccicoso.
 
A questo punto avete due possibilità:
 
– coprire la ciotola con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio del volume. Se avete usato il lievito madre serviranno 4 – 6 ore, con quello di birra ne basteranno 2 – 3
 
– formare delle palline del peso di 200 gr. circa ciascuna, disporle su un piano infarinato, cospargerle di farina e lasciarle raddoppiare di volume coperte da un canovaccio umido.
 
Il risultato è lo stesso.
 
Mentre l’impasto lievita preparate la farcitura.
Mettete il pomodoro in una ciotola e conditelo con sale, origano ed olio.
Tagliate a piccoli cubetti la mozzarella e mettetela a scolare per 10 -15 minuti.
 
Quando l’impasto è lievitato stendetelo dandogli la forma rotonda classica della pizza, farcitela poi con il pomodoro, e la pancetta a cubetti. Aggiungete un filo di olio a crudo e cuocetele in forno caldo preriscaldato statico a 250° per circa 15 – 20 minuti. I primi 10 nella parte bassa del forno, poi spostatele a metà altezza. Quando mancano pochi minuti a terminare la cottura cospargetele con la mozzarella e portate a termine. Appena sfornate trasferitele nei piatti da pizza, cospargetele con abbondante pecorino romano grattugiato e servitele calde!
 
Con questo procedimento vi verranno delle pizze sottili e croccanti.
 
 
 
 
PIZZA AMATRICIANA e BIRRA BOCK - nella cucina di laura
 
 
 
La birra che vi è abbinato è una Bock, vi lascio le sue caratteristiche così come le ho trovate io (fonte Wikipedia).
 
La Bock (anche Bockbier o Starkbier) è una birra lager particolarmente forte che ha origini nella città Anseatica di Einbeck, in Germania, che nel medioevo era un importante centro di produzione birraria. Il nome è infatti la storpiatura di quello della città, ma “bock” in tedesco significa caprone, e per questo molte marche hanno delle immagini di questi animali sulle etichette delle bottiglie. Le Bock originali erano esclusivamente birre scure, mentre quelle moderne possono essere scure, ambrate o chiare.
Le birre Bock per lungo tempo sono state prodotte per occasioni speciali e consumate dai monaci cattolici in Germania, spesso per festività religiose come Natale, Pasqua o la Quaresima. Durante questo periodo, infatti, ai monaci veniva imposto il digiuno, e per questo motivo le Bock, più nutrienti di una lager più leggera, provvedevano al loro sostentamento. Birre simili venivano prodotte dai monaci per lo stesso motivo in altre zone (ad esempio vedi la birra trappista). Si dice che Martin Lutero abbia bevuto questa birra durante la Dieta di Worms.
 
Bock tradizionale
La Bock fu originariamente creata nel nord della Germania, nella città di Einbeck tra il XIV secolo e il XVII secolo, e fu ricreata a Monaconel corso del XVII secolo. La gradazione alcolica va dal 6.3% al 7.2% vol. Ha un gusto maltato grazie alla ricchezza dei malti di Monaco e di Vienna che contribuiscono al sapore tostato.
 
Maibock, o Helles bock
La Maibock è una versione chiara della Bock tradizionale. È stata sviluppata più di recente rispetto alle altre versioni di Bock, ed è di produzione primaverile e in particolare del mese di maggio. Il contenuto alcolico varia da 6,3 a 7,4 gradi; l’aroma è tipicamente meno maltato della Bock tradizionale e può essere più secco e amaro e contenere più luppolo, anche se comunque non elevato in assoluto, e leggermente speziato e piccante. È una lager chiara, di colore giallo oro fino all’ambrato chiaro, con una gran schiuma bianca cremosa e consistente, moderatamente carbonata o poco più.
 
Doppelbock
La Doppelbock è una specialità bavarese che fu prodotta per la prima volta dai monaci di San Francesco da Paola. Il contenuto alcolico va dal 6% a oltre il 10% sul volume. Le versioni storiche sono meno forti e più dolci, e furono considerate per secoli “pane liquido” dai monaci. La maggior parte delle versioni sono scure, anche se ne esistono anche versioni chiare: i possibili colori possono andare dal dorato al marrone scuro, con una schiuma cremosa e persistente, soprattutto per le versioni con minore contenuto alcolico. L’aroma è fortemente maltato, con un retrogusto tostato; è inoltre possibile, soprattutto per le versioni più scure, che il sapore sia fruttato o tipico del cioccolato. Al gusto la maggior parte delle versioni risultano piuttosto dolci, a causa della quasi totale assenza di luppolo; le versioni più chiare hanno un finale secco.
 
Eisbock
La Eisbock è una birra tipica del Circondario di Kulmbach che viene prodotta per “distillazione a freddo” di una doppelbock, alla quale viene rimosso il ghiaccio per concentrare il gusto e la gradazione alcolica (dal 9% fino a oltre il 14% vol). Il colore è marrone scuro, spesso con tendenze al rubino. Ha un aroma ricco, dolcemente maltato, bilanciato dalla significativa presenza alcolica. È quasi assente il gusto di luppolo. 
 
 
 
In fine vi lascio il video ufficiale dell’iniziativa! 

 

 

Seguimi anche su Facebook e YouTube  resterete aggiornati anche sulle ultime novità! Ci conto!! :)
 
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *