COPPA PIACENTINA DOP

 
Immagino che molti di voi quando parliamo di salumi e insaccati li considerino come un alimento un pò da evitare nel senso che si pensa facciano male, facciano ingrassare, siano fonte di colesterolo e così via! Beh in realtà non è così, o meglio non è così in certi casi. Se il salume o l’insaccato che decidiamo di comprare ha determinate caratteristiche allora possiamo stare tranquilli e consumarlo in serenità. Certo non se ne deve fare un uso eccessivo, come in tutte le cose l’abuso fa male, ma rimanendo nella normalità e nella razione settimanale consigliata li possiamo far rientrare all’interno della nostra alimentazione e godere delle loro bontà!
 
Come sapete in fondo noi foodblogger amiamo il cibo ma non inteso solo come ricetta ma (almeno io personalmente) inteso nella sua totalità, e credo che partendo da ingredienti base di qualità si otterranno dei risultati straordinari. Inoltre sono una ferma sostenitrice del Made in Italy e del fatto che la territorialità e le biodiversità dei prodotti vada salvaguardata. Ma quante cose ottime abbiamo in Italia? In ogni regione ne troviamo tantissime e questa è la nostra ricchezza da tenere cara e proteggere!
 
Lo spunto per questo post mi è stato dato dal fatto che sono entrata a far parte di un progetto che trovo lodevole e lo scopo è proprio quello di salvaguardare e promuovere le eccellenze italiane. Mi spiego meglio… partiamo dall’inizio. Conoscete I.S.I.T
 
 
 
ISIT
 
 
 
 
I.S.I.T. è l’Istituto Salumi Italiani Tutelati, nasce nel 1999 su richiesta delle principali aziende che producevano o intendevano produrre salumi DOP e IGP e che aderivano ai principali Consorzi di Tutela, per svolgere un’azione di raccordo e coordinamento. ISIT ha come scopo la tutela, la promozione, la valorizzazione e la cura generale degli interessi relativi al comparto della salumeria italiana tutelata.
 
Attualmente è composto da 15 Consorzi che rappresentano 20 dei 37 prodotti con riconoscimento DOP e IGP italiani. I consorzi di tutela sono degli enti senza scopo di lucro composti da soggetti coinvolti direttamente nella filiera produttiva del prodotto tutelato e svolgono un importante aiuto e una funzione di coordimento.
 
 
 
consorsi di tutela
 
 
 
Ecco quali sono i 20 prodotti rappresentati da I.S.I.T:
 
 
 
prodotti
 
 
 

Innanzitutto bisogna fare una distinzione in quanto i prodotti tutelati sono divisi in due grandi categorie, ossia i DOP e gli IGP. Questa distinzione è stata fatta dall’Unione Europea e lo scopo è quello di proteggere la tipicità di alcuni prodotti alimentari. E’ stata varata una precisa normativa, stabilendo due livelli di riconoscimento tramite i quali intende proteggere i nomi dei prodotti e la loro tipicità dalle imitazioni e dagli abusi, sostenere le diverse produzioni e aiutare i consumatori nella scelta dei prodotti alimentari, fornendo informazioni e garanzie relativamente alle caratteristiche degli stessi. 

Entrambe le denominazioni tutelano i prodotti attraverso un approccio territoriale, inteso come ambiente geografico comprendente sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali), sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità, know-how). Entrambi questi aspetti consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva:
 
– nel riconoscimento DOP all’ambiente geografico sono dovute tutte le qualità e le caratteristiche del prodotto e quindi la produzione, la trasformazione e la elaborazione del prodotto devono avvenire nell’area geografica determinata;
 
– nel caso dell’IGP non tutti i fattori che concorrono all’ottenimento del prodotto provengono dal territorio indicato
 
Il territorio dichiarato nella denominazione conferisce al prodotto le sue caratteristiche peculiari attraverso alcune fasi o componenti della produzione o dell’elaborazione o della trasformazione (purchè capaci di attribuire al prodotto quella determinata qualità o caratteristica di pregio che lo contraddistinguono e rendono unico).
 
 
 
DOP e IGP
 
 
 
 
L’applicazione e il rispetto del disciplinare è reso obbligatorio dalla Legge Italiana e dai Regolamenti dell’Unione Europea. Tale documento, generalmente predisposto e detenuto dal Consorzio di tutela, è specifico per ogni prodotto e deve contenere le seguenti informazioni:
 
  •  Il nome da proteggere, come denominazione di origine o indicazione geografica
  •  La descrizione del prodotto
  •  La definizione della zona geografica limitata
  •  La descrizione del processo produttivo
  •  L’autorità e gli organismi che verificano il rispetto del disciplinare
  •  Le regole per l’etichettatura del prodotto
  •  Gli elementi che provano il legame con il territorio e l’origine delimitata allo stesso
I prodotti tutelati sono sottoposti a controlli per verificare il rispetto del disciplinare di produzione e la rispondenza tra il prodotto certificato e le caratteristiche fisiche, chimiche ed organolettiche previste dal disciplinare. Questi controlli sono svolti da Istituti di Controllo, che sono organismi esterni ed indipendenti, autorizzati direttamente dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
 
Le produzioni tutelate a marchio DOP e IGP hanno notevole importanza per il settore agroalimentare italiano. Il nostro Paese, infatti, vanta il maggior numero di riconoscimenti a livello europeo. 
 
Le maggiori criticità dei salumi, relative all’elevato contenuto in grassi, in sale e alla presenza di nitriti e nitrati (conservanti), sono state riconsiderate alla luce dei risultati delle nuove analisi nutrizionali promosse dall’Istituto Salumi Italiani Tutelati (ISIT) e dall’Istituto Valorizzazione dei Salumi Italiani (IVSI), in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) e la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA).
 
Questo studio ha dimostrato che rispetto all’ultima indagine fatta nell’ultimo ventennio il contenuto lipidico totale nei salumi sia diminuito, in alcuni casi, fino al 50%. Riduzioni sensibili, anche del 40%, sono state riscontrate nelle componenti dei grassi saturi e del sale. Inverso, invece, il trend seguito dai grassi insaturi. Questa diminuzione del contenuto lipidico ha portato anche a un miglior equilibrio tra il contenuto di acidi grassi saturi ed insaturi.
 
Questo si è raggiunto grazie a nuove tecniche produttive, il costante aggiornamento, la selezione di razze, la scelta di una migliore alimentazione per l’animale, diverse tipologie di trattamento della carne. 
 
 
 
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I salumi italiani, se abbinati a una fonte di carboidrati, frutta e verdura, possono rappresentare un’alternativa per un pasto veloce ed equilibrato consumato fuori casa. Certo non ci deve essere un’abuso ma un consumo consapevole e ponderato!  
 
Oggi quasi un italiano su tre consuma almeno un pasto al giorno lontano da casa, con la conseguenza di poter dedicare meno tempo alla pausa pranzo. Da qui l’esigenza di scegliere alimenti gustosi, pratici e dal profilo nutrizionale equilibrato. Un ruolo che i salumi dimostrano quotidianamente di poter rivestire, nelle quantità suggerite per una sana alimentazione. Rappresentano una valida alternativa per un secondo piatto, ma possono anche costituire un piatto unico (come nel caso di un panino).
Mantenendo il corretto equilibrio tra apporti nutrizionali e gusto, i salumi italiani DOP e IGP possono contribuire all’elaborazione di ricette e pasti sani e appetitosi, in linea con le moderne esigenze alimentari e nutrizionali della popolazione.
 
Grazie alla loro versatilità, i salumi possono rientrare come componente di una dieta equilibrata ed essere impiegati anche come ingrediente di fantasiose ricette – antipasti, primi piatti e piatti unici – appetitose e gustose, ma allo stesso tempo, nutrienti, leggere ed equilibrate.
 
Vi presento adesso uno dei due salumi che ho avuto il piacere di assaggiare e conoscere meglio: la COPPA PIACENTINA DOP!
 
 
 
 
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La Coppa Piacentina DOP fa parte del Consorzio dei Salumi Piacentini DOP, insieme alla Pancetta Piacentina DOP e al Salame Piacentino Dop.
 
 
 
 
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La Coppa Piacentina DOP nasce in un territorio caratterizzato da un clima continentale umido con variazioni termiche non eccessive, che in tempi passati furono le basi per l’insediamento di un’economia basata sulla pastorizia e sull’allevamento. Un ambiente perfetto per l’allevamento dei suini che preferiscono zone boscose e ricche di acqua.
 
E’ proprio grazie al clima relativamente temperato che è possibile l’ingrasso dei suini in maniera equilibrata: la consistenza del grasso è infatti in stretta relazione con la rapidità di crescita degli animali e con la temperatura esterna.
 
Riguardo alla stagionatura poi tutte la valli piacentine presentano le condizioni climatiche idonee per la stagionatura della coppa, del salame e della pancetta piacentine DOP.
 
Nonostante il trascorrere del tempo e i progressi della tecnologia, le varie fasi della lavorazione sia a livello artigianale che industriale, rimangono legate ai metodi tradizionali, ed è proprio grazie a questo che in questa provincia si continuano a produrre questi salumi in maniera squisita!  
 
La sua forma caratteristica è cilindrica e si presenta in pezzature superiori a 1,5 chilogrammi. Al taglio la fetta è compatta e omogenea, il colore rosso vivo, inframezzato da parti di grasso bianco-rosato.
 
 
 
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Si produce utilizzando i muscoli del collo del suino, e da ogni suino si ottengono due coppe.  
 
La fase della produzione è costituita da 4 fasi:
 
– 1° fase: la coppa viene messa a contatto con una miscela di sale e spezie accuratamente dosate e viene fatta riposare al freddo in modo tale da far penetrare in modo uniforma all’interno della carene il sale e gli aromi
 
– 2° fase: viene massaggiata e avvolta nel suo caratteristico involucro detto “pelle di sugno”
 
– 3° fase: viene posta ad asciugare in appositi locali
 
– 4° fase: è la fase della stagionatura, che durerà almeno 6 mesi
 
La Coppa Piacentina Dop, come gli altri salumi del consorzio, è ricca di proteine con un moderato apporto di grassi, e con un contenuto di Magnesio, Calcio, Zinco e altri minerali che ben si inseriscono nei moderni regimi alimentari.  
 
Naturalmente essendo un prodotto a marchi DOP la sua fase di produzione è sottoposta alle regole stabilite e il tutto sarà sottoposto alla vigilanza dell’istituto nato a garanzia di tutto ciò.
 
Verifichiamo sempre che il salume, e di conseguenza le etichette che troviamo nel momento in cui lo acquistiamo riportino sia il marchio Dop che le relative regolamentazioni di legge.
 
 
 
 
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Vi assicuro che la Coppa Piacentina DOP è una delizia per il palato e uno dei tanti fiori all’occhiello dell’eno-gastronomia italiana e come tale va protetto e garantito!
 
Domani vi presenterò una ricetta preparata con questa meraviglia… vi do solo un accenno… partendo dall’abc tutto sarà più sano e salutare! Curiosi? Vi aspetto domani!! 
 
 
 
 
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