CIAMBELLINI DI PASQUA

 
I Ciambellini di Pasqua sono un dolce tipico pasquale toscano, più precisamente della zona dove abito, la Val di Chiana. Sono semplici da fare, un impasto che si prepara senza grandi difficoltà. La loro forma è quella di una ciambella, da qui il nome Ciambellini. Si mangiano la mattina di Pasqua e come dopo pranzo insieme alla classica colomba. Si possono inzuppare nel Vin Santo, ma sono buonissimi anche con il Vermut o se preferiamo mangiarli a colazione accompagnati da una bella tazza di latte.
 
 
 
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INGREDIENTI (per circa 25 – 28 Ciambellini):
 
– 10 uova
– 900 gr di zucchero
– 150 gr di burro
– buccia grattugiata di 2 limoni non trattati
– buccia e suco di 2 arance non trattate
– 100 ml di liquore (80 ml di rosolio di menta e 20 ml di archemens)
– 2 bustine di lievito per dolci
– 20 gr. di amoniaca per dolci
– 100 gr di zucchero vanigliato
– 250 ml di latte
– 2 kg di farina (circa)
 
 
Fate fondere il burro e poi mettetelo da parte ad intiepidire.
 
Nel frattempo mettete in una ciotola le uova e lo zucchero e lavorare molto bene per sciogliere quest’ultimo. Dovrete ottenere un composto gonfio.
 
Aggiungete le bucce degli agrumi ed il succo dell’arancio, il liquore, il burro fuso e lo zucchero vanigliato. Amalgamate il tutto.
 
Sciogliete l’amoniaca per dolci nel latte e unitelo al composto di uova, amalgamando. Aggiungete la farina ed il lievito setacciati. Non aggiungete tutta la farina, ma lasciatela poca da parte in modo che se dovesse essere troppa si elimina. Questo dipende dal fatto che le uova non sono tutte uguali, quindi potrebbero assorbirne meno. Dovete ottenere un impasto morbido e un pò appiccicoso, non dovrete ottenere un impasto compatto come una frolla ad esempio, altrimenti sarebbero troppo duri una volta pronti.
 
Prendete una parte di impasto e formate una ciambella aiutandovi con della farina sul piano di lavoro, per formare il buco centrale potete anche facilitarvi il lavoro immergendo il dito nell’olio, in modo da far sì che la pasta non si appiccichi alle mani.
 
Foderate una placca con carta forno e disponetevi i Ciambellini distanziandoli tra di loro. Lasciateli riposare 10 – 15 minuti, poi cuoceteli in forno preriscaldato a 180° per circa 10 – 15 minuti. Devono risultare dorati. Sulla superficie si possono creare delle crepe come quelle della foto, ma se non si formassero significa solo che avete messo meno farina, ma sono buoni lo stesso.
 
Quando sono cotti lasciateli raffreddare su una griglia. Per conservarli più a lungo metteteli prima in una busta di carta, poi in quella di plastica da congelatore.
 
 
 
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12 Risposte a “CIAMBELLINI DI PASQUA”

  1. MA UNA VOLTA COTTI RISULTANO ESSERE DURI O FRIABILI?
    E POI, SI METTE SIA IL LIEVITO CHE L’AMMONIACA?…NON SONO ENTRAMBI LIEVITI?

    1. ciao Stefania! una volta cotti devono essere friabili, come un grosso biscotto di frolla per farti capire la consistenza. si mettono sia l’amoniaca che il lievito perchè oltre ad essere entrambi agenti lievitanti l’amoniaca serve a conservarli più a lungi friabili. se si elimina l’amoniaca essendo un agente lievitante va sostituita con altro lievito o con il biocarbonato, ma induriranno prima. questa è una ricetta molto vecchia, avrà almeno 50 anni ed è vero che una volta rispetto a oggi l’amoniaca si usava di più, cioè oggi si ha poco l’abitudine di usarla, ma ti assicuro che non si sente poi nell’impasto e mettendola vengono molto meglio!

  2. questi sono i dolci tipici di Foiano della Chiana, dove sono nato e cresciuto (in famiglia si conduceva anche un forno con una produzione di pane e dolci per i quali venivano anche da fuori regione) e con il sapore di questi dolci che comunque erano reperibili per gran parte dell’anno, che zuppati nel caffelatte la mattina sono una prelibatezza da riscoprire.
    sto provando la ricetta qui proposta con la variante che li caratterizza e cioè il liquore di anice, per proporli nel mio locale di cortona, sono curioso di vedere il risultato.
    Viva la Toscana!!!

    1. ciao Massimo!! io sono di Torrita e questa che ho postatoè una ricetta di mia nonna… verissimo nelle nostre zone è un must! 😀 pensa che mia mamma custodisce la ricetta originale scritta di pungo da mia nonna nel suo quaderno di ricette e tutti gli anni la rispolveriamo per rifarli a Pasqua. hai ragione zuppati nel latte sono eccezionali 😉 sai anche come piacciono a me? come fine pasto inzuppati nel vermut rosso :p Fammi sapere come ti vengono e se ti piacciono 🙂 e se li riporrai nel tuo locale magari posso venire ad assaggiarli di persona! 😉 Viva la Toscana… eheheh Laura

      1. Io sono di Torrita e anche la mia nonna li ha sempre fatti. Io vivo a Brescia da tantissimo ma anche i bresciani apprezzano molto 🙂

  3. somigliano ai miei taralli di Pasqua che si preparano in Campania,buoni buoni da provare, ma tutte quelle uova,è si che è una ricetta vecchia,tu hai cambaito qualcosa l’hai allegggerita oppure rimane cosaì,voglio provarli

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