Oggi voglio proporre la mia versione di un piatto tradizionale di magro napoletano di origine molto antica: gli spaghetti allo scammaro.
Scammarare secondo l’etimologia è il contrario del vocabolo cammarare e si riferisce al permesso concesso ai monaci anziani di poter mangiare in camera la carne nei periodi di astinenza delle carni in quaresima.
Scammarare e il derivato scammaro quindi vuol dire mangiare di magro.
Purtroppo ho dovuto trascurare il mio povero blogghino per qualche mese avendo avuto dei seri probleni da salute da risolvere ma da oggi in poi mi propongo di guadagnare il tempo perduto forzatamente.
Provateli non ve ne pentirete! Sono semplici, sfiziosi e veloci. Il condimento si prepara durante la cottura della pasta e richiede solo un minimo di attenzione.
#olive
Occorrente per 2 persone
160 g di spaghetti
4 filetti di acciuga sottolio
1 spicchio d’aglio
10 olive nere di Gaeta
15 g di capperi sottosale
15 g di pinoli
15 g di uvetta
1 cucchiaio di pangrattato
Ricotta salata di Pecora grattuggiata
Olio Evo qb
Preparazione
Tritate lo spicchio d’aglio finemente e mettetelo in una padella che possa poi contenere anche la pasta con i filetti d’acciuga e abbondante olio EVO.
Mettete anche a bollire abbondante acqua per la pasta.
Fate sciogliere le acciughe e poi aggiungete le olive denocciolate a pezzetti, i capperi dissalati, i pinoli e l’uva passa.
Fate cuocere il sughetto aggiungendo un po’ di acqua calda.
Intanto avrete lessato la pasta al dente e scolata bene bene.
Prima di aggiungere la pasta nel tegame aggiungete a piacere 1 o 2 cucchiai di pangrattato nel sugo e soffriggete il tutto mescolando.