Pastiera Napoletana

In Campania la pastiera è sacra e non può assolutamente mancare sulla tavola di Pasqua! 
Quest’anno a catturare la mia attenzione è stata la ricetta del Maestro Pasticciere Sabatino Sirica, una ricetta classica, ricca di spunti e suggerimenti per rendere questo dolce, dai profumi intensi, ancora più speciale, anzi specialissimo!  
Buongiorno, felice Pasquetta a tutti!

Pastiera Napoletana ^__^

Per il ripieno:

250 g di Grano cotto (io ho usato quello in barattolo)
250 g di Ricotta di bufala
225 g. di Zucchero
Scorza di Arancia grattugiata
Acqua ai fiori d’arancio
Arancia candita
1 Bustina di Vanillina
4 Tuorli d’uovo

Per la frolla:

250 g di Farina 00
125 g di Burro
110 g di Zucchero
2 Uova
Scorza d’arancia grattugiata
1 Bustina di Vanillina

Procedimento per Pastiera Napoletana:

Lavorate la ricotta con lo zucchero, amalgamate bene e mettete in frigo tutta la notte.
Il giorno dopo ponete la ricotta lavorata in una ciotola capiente, unitela al grano cotto.
Aggiungete la scorza d’arancia grattugiata,i tuorli, la vanillina e i canditi.

Per la pasta frolla: create una fontana con la farina e mettete al centro il burro morbido.
Aggiungete lo zucchero, l’arancia grattugiata, la vanillina e il burro.
Lavorate con una forchetta gli ingredienti posti al centro della fontana e, appena saranno ben amalgamati, uniteli alla farina e formate una panetto.
Incorporate le uova uno alla volta e avvolgete la palla nella pellicola, lasciatela per circa 30 minuti in frigo.
Trascorso il tempo di riposo, stendetela con l’aiuto di un mattarello.
Rivestite uno stampo da pastiera (22-24 cm) con la frolla e rifinite i bordi con un coltello.
Adagiate il ripieno all’interno della frolla e con il rimanente impasto fate delle strisce con una rotellina.
Sistematele sulla pastiera, formando una grata.
Infornate a 180° per circa 40-45 minuti in forno statico.
Sfornate e cospargete con zucchero a velo.

PS. Piccola curiosità : la leggenda della Pastiera (dal web) 

Questa bella leggenda ci spiega le origini del dolce Pasquale tipico della tradizione napoletana…

“La sirena Partenope, incantata dalla bellezza del golfo di Napoli, decise di fissare lì la sua dimora, tra Posillipo ed il Vesuvio. Ogni primavera la bella sirena emergeva dalle acque per salutare gli abitanti felici che popolavano il golfo, allietandoli con canti d’amore e di gioia.
Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti: accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d’amore che la sirena aveva loro dedicato. Per ringraziarla di un così grande diletto, decisero di offrirle quanto di più prezioso avessero.
Sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla bella Partenope:

la farina, forza e ricchezza della campagna;

la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle;

le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova;

il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura;

l’acqua di fiori d’arancio, perché anche i profumi della terra solevano rendere omaggio;

le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo;

infine lo zucchero, per esprimere l’ineffabile dolcezza profusa dal canto di Partenope in cielo, in terra ed in tutto l’universo.

La sirena, felice per tanti doni, si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina e depose le offerte preziose ai piedi degli dei. Questi, inebriati anche essi dal soavissimo canto, riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.”