Grissini bicolore – classici e al carbone vegetale

Il carbone vegetale, detto anche “nero vegetale”, è una sostanza organica naturale, derivata dalla decomposizione del legno in assenza di combustione.

Negli ultimi mesi si è sentito spesso parlare di carbone vegetale in quanto alcuni panifici pugliesi sono stati multati dalla Guardia Forestale con l’accusa di frode per aver usato il carbone come colorante alimentare, sostenendo che ciò sia vietato dalla normativa europea in tema di additivi, enzimi ed aromi.

Tale normativa qualifica il carbone vegetale come colorante; ne ammette l’utilizzo in diversi alimenti e la vendita diretta per usi culinari e domestici.

La normativa limita l’impiego del carbone vegetale nei prodotti commercializzati con la denominazione “pane”, ma lo ammette in tutti i prodotti “sostitutivi del pane”, quali ad esempio grissini, cracker, gallette, friselle, taralli, fette biscottate, etc.

Senza annoiarvi oltre, e senza soffermarmi sui presunti o reali benefici del carbone in questione, vi racconto come ho preparato dei croccantissimi grissini bicolore usando il carbone vegetale che mi ha regalato la mia amica Michela. Oltre ad essere deliziosi sono, a mio avviso, molto belli da presentare ;-). Voi cosa ne dite?

grissini bicolore, cucina con sara
  • Preparazione: 240
  • Cottura: 20
  • Difficoltà: Bassa
  • Porzioni: 50 grissini
  • Costo: Economico

Ingredienti

Impasto classico

  • farina 0 250 g
  • acqua 140 ml
  • olio extra vergine di oliva 25 ml
  • malto 2 g
  • lievito di birra fresco 5 g
  • sale fino 5 g

Impasto al carbone vegetale

  • farina 0 200 g
  • carbone vegetale 50 g
  • acqua 140 ml
  • olio extra vergine di oliva 25 ml
  • malto 2 g
  • lievito di birra fresco 5 g
  • sale fino 5 g

Per la superficie

  • olio extra vergine di oliva q.b.
  • semola di grano duro q.b.
  • sale fino q.b.

Preparazione

  1. Iniziare preparando l’impasto classico.

    Spezzettare il lievito di birra e scioglierlo in 30 millilitri di acqua tiepida presa dalla quantita’ totale; il malto (o in alternativa lo zucchero semolato) e mescolare.

    Sciogliere il sale nell’acqua rimanente; aggiungere l’olio extra vergine di oliva e mescolare energicamente.

    Versare la farina nella ciotola della planetaria; unire il lievito disciolto nell’acqua e, a filo, il composto di acqua, sale e olio. Impastare con il gancio per 15 minuti, fino a quando l’impasto sarà liscio, omogeneo e ben incordato.

    Rovesciare l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e stenderlo con il mattarello ad uno spessore di 2 centimetri, cercando di dargli una forma rettangolare.

    Spennellare l’impasto con l’olio e spolverizzare con la farina di semola di grano duro.

    Passare alla preparazione dell’impasto al carbone vegetale. Il procedimento è lo stesso: il carbone va aggiunto alla farina nella ciotola della planetaria.

    Lasciar lievitare i due impasti, quello classico e quello nero, per 2 ore. La lievitazione deve avvenire ad una temperatura di circa 26-28 gradi (per esempio nel forno spento ma con la lucina accesa).

    Trascorso il tempo della lievitazione, tagliare delle strisce di impasto larghe circa 1 centimetro e mezzo e realizzare dei filoncini. Allungare ogni filoncino con le mani fino a raggiungere la lunghezza desiderata.

    Disporre i grissini su una teglia ricoperta di carta forno, distanziandoli leggermente gli uni dagli altri. Spennellarli leggermente di olio ed insaporire con il sale. Far lievitare 1 ora.

    Infornare a 190 gradi (ventilato) per circa 20 minuti.

    Sfornare e lasciar raffreddare sulla teglia.

Consigli

I grissini si conservano benissimo in una scatola di latta, mantenendo intatta la loro croccantezza, per 1 settimana.

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Pubblicato da cucinaconsara

Sara, psicologa per professione e foodblogger per passione.

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