Qualche sera fa, chiacchierando con mia sorella, un piccolo ricordo della nostra nonna ha fatto capolino…
La nonna diceva che in tempo di guerra, quando faceva molto freddo, per proteggersi il petto e non ammalarsi, mettevano qualche foglio di giornale sotto al vestito, soprattutto se si andava in bicicletta o in motocicletta…
E qualche volta ci capito’ di sentirla scricchiolare mentre la abbracciavamo, segno che non aveva perso l’abitudine di proteggersi dal freddo col giornale!
Un’altro suo piatto erano le Trippe in umido:
Ingredienti per le Trippe in umido alla Sanremasca:
- trippe di bue o vitello prebollite kg 1
- una cipolla
- 1 spicchio d’aglio
- una costa di sedano
- 2 carote
- un ciuffo di prezzemolo
- una scatola di pomodori
- un bel bicchiere di vino
- un bicchiere di olio extravergine di oliva
- brodo q.b.
- una scatola di fagioli o se si hanno freschi fagiolane circa 200 grammi
- 500 grammi di patate
- sale e pepe nero q.b.
- una manciata di olive taggiasche
In una casseruola, se si possiede in terracotta ancora meglio, fare soffriggere nell’olio il battuto fatto con carota, cipolla, sedano e lo spicchio d’aglio.
Quando il soffritto sarà ben appassito aggiungere le trippe tagliate a fettine sottili.
Spolverare con una macinata di pepe e un pizzico di sale.
Appena le trippe saranno insaporite bagnarle con un bicchiere di vino e una volta evaporato unire i pomodori tagliati a cubetti.
Lasciare cuocere ancora rimestando ogni tanto e aggiungendo se necessario un po’ di brodo.
Quando riprende il bollore aggiungere le patate. Quasi a fine cottura aggiungere le fagiolane pre bollite o i fagioli bolliti, le olive taggiasche e il prezzemolo tritato.
Qualche minuto prima di servire alcuni completano il piatto aggiungendo dei gherigli di noce pestati nel mortaio, ma mia nonna Nilla non lo faceva.
Le trippe vanno servite calde e, se gradito, con una spolverata di formaggio parmigiano.
Si accompagnano generalmente con del vino rosso.
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Ciao a tutti!