Malloreddus alla campidanese, ricetta regionale

I malloreddus alla campidanese una vera bontà e specialità sarda.

Un pirmo piatto di facile realizzazione, perfetto per ogni occasione, dalla classica cena con amici alla serata importante quando si vuol fare bella figura con un piatto semplice ma raffinato.

I malloreddus alla campidanese vi conquisteranno al primo assaggio proprio come è successo a noi, e il pecorino sardo conferisce un gusto unico a questa preparazione.

Per realizzare i malloreddus alla campidanese abbiamo usato la pasta della ditta LA CASA DEL GRANO, i malloreddus sono anche conosciuti come gnocchetti sardi .

La ricetta è tratta dal sito Donna Moderna.

malloreddus alla campidanese

Malloreddus alla campidanese

Ingredienti per 4/5 persone:

500 grammi di malloreddus medi

200 grammi di salsiccia fresca

500 ml di passata di pomodoro ristretta

5 cucchiai di olio extravergine di oliva

5/6 foglie di basilico fresco

1 cipolla bionda

1 spicchio di aglio

1 bicchiere di vino bianco

1 bustina di zafferano

pecorino grattugiato q.b.

sale

 

 

In una padella capiente mettete l’olio e quando è caldo aggiungete la cipolla tritata finemente con lo spicchio di aglio.

Quando la cipolla si sarà dorata aggiungete la salsiccia dopo aver tolto la pelle e ridotta a  piccoli pezzi, fatela cuocere per alcuni minuti girando sempre, sfumate con il vino bianco e fate cuocere per una decina di minuti.

Trascorsi i dieci minuti aggiungete la passata di pomodoro e dopo una decina di minuti aggiungete lo zafferano fatto sciogliere in due dita di acqua, salate e fate cuocere per almeno 30 minuti a fiamma molto bassa.

Fate cuocere i vostri malloreddus seguendo i tempi di cottura scritti sulla confezione, scolateli bene ed aggiungeteli al sugo.

Mantecate bene e serviteli con pecorino sardo grattugiato e foglie di basilico spezzettato.

Anzichè la passata di pomodoro si possono usare i pomodorini sardi, tolta la pelle e i semi e poi fatti cuocere insieme al salsiccia.

 

2 Risposte a “Malloreddus alla campidanese, ricetta regionale”

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