La CIAMBELLA DOLCE AL RADICCHIO DI TREVISO, un’insolita torta per chi ama gli azzardi e le novità in cucina. Già, non di solita torta si tratta, qui si parla di Radicchio Tardivo di Treviso, scusate le maiuscole ma per i veneti è la differenza.
Questa ciambella dolce al radicchio di treviso l’avevo assaggiata quando lavoravo in hotel, ormai 14 anni fa, ma non l’avevo mai preparata personalmente e dopo aver consultato varie ricette, sono approdata a questa, che mi ha dato molta soddisfazione.
Ci sono vari tipi di radicchio, tutti molto buoni, ma nessuno può paragonarsi al vero radicchio tardivo, quello con le foglie rosse strette e sottili, chiuse in alto a riccio, con costola bianca e croccante, che porta appena un accenno di amaro e che ha guadagnato il marchio IGP come prodotto unico nel suo genere.
E’ vera espressione della cultura rurale e gastronomica del Trevigiano e la sua coltivazione deve sottostare a precise regole di rigorosa tecnica che ne fanno un prodotto di eccellenza.
Il suo uso è quasi infinito, dai primi ai contorni, dagli antipasti ai liquori e al…dolce.
Un avviso, non aspettatevi la classica ciambella dolce, bensì ma un dolce insolito dal gusto particolare, molto buono, da proporre con una cucchiaiata di buona crema di accompagnamento. Io non ho avuto modo di farla (sono senza uova!) ma avrei preparato una crema al mascarpone o uno zabaglione al moscato.
A voi, con piacere, la Ciambella dolce al Radicchio di Treviso.
INGREDIENTI
200 gr. radicchio tardivo di Treviso
200 gr amaretti
100 gr farina autolievitante
120 gr zucchero
150 gr burro
3 uova
sale un pizzico
1 bicchierino di amaretto di Saronno
mandorle a lamelle
zucchero a velo
PREPARAZIONE
Dopo aver lavato il radicchio, lo asciughiamo tamponandolo e lo tritiamo grossolanamente. Separiamo i tuorli dagli albumi, che montiamo a neve ferma.
Montiamo il burro morbido con lo zucchero amalgamando bene, poi aggiungiamo un tuorlo per volta, il radicchio, la farina, gli amaretti sbriciolati finemente ed infine il liquore (una volta, usai del Baileys, in mancanza dell’Amaretto di Saronno: molto buono!).
Servendoci di un cucchiaio di legno, amalgamiamo delicatamente gli albumi montati, per non smontarli, mescolando dal basso verso l’alto.
Versiamo l’impasto in uno stampo precedentemente imburrato, infarinato e coperto di parte delle lamelle di mandorla, ricopriamo con le mandorle a lamelle rimanenti e inforniamo per 50 minuti a 180°, avvalendoci della prova stecchino. Se fosse necessario prolungare la cottura di qualche minuto, copriamo la superficie con una stagnola e abbassiamo il forno a 170°.
Lasciamo raffreddare completamente, prima di estrarre dallo stampo, dopodichè spolverizziamo con abbondante zucchero a velo.
Delicatamente profumata, morbidissima e davvero unica: come le ciliegie, una fetta tira l’altra… Ve ne innamorerete..
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