Mirto

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Coloricette_2013-08-01_0001Ciao a tutti, oggi parliamo del mirto, sicuramente noto a molti per l’omonimo liquore ma vediamo con l’aiuto del nostro fedele Wiki se c’è da sapere altro che colpisca la nostra curiosità. Iniziamo da qualche informazione sulla pianta, i frutti sono bacche globoso-ovoidali di colore nero-azzurrastro, rosso-scuro o più raramente biancastre, con numerosi semi reniformi. Maturano da novembre a gennaio persistendo per un lungo periodo sulla pianta, esistono numerose varietà coltivate a scopo ornamentale come il Myrtus communis var. alta fino a 4,50 m con fiori profumatissimi.

In Sardegna e in Corsica è un comunissimo arbusto della macchia mediterranea bassa, l’interesse economico che sta riscuotendo questa specie in Sardegna ha dato il via negli anni novanta ad un’attività di miglioramento genetico da parte del Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei dell’Università di Sassari, che ha selezionato oltre 40 varietà fino al 2005

La riproduzione per seme, per la sua semplicità e per i costi bassissimi, è consigliata per un’attività amatoriale da eseguire in ambito domestico, mentre per il suo contenuto in olio essenziale (mirtolo, contenente mirtenolo e geraniolo e altri principi attivi minori), tannini e resine, è un’interessante pianta dalle proprietà aromatiche e officinali. Al mirto sono attribuite proprietà balsamiche, antiinfiammatorie, astringenti, leggermente antisettiche, pertanto trova impiego in campo erboristico e farmaceutico per la cura di affezioni a carico dell’apparato digerente e del sistema respiratorio.

Il prodotto più importante, dal punto di vista quantitativo, è rappresentato dalle bacche, utilizzate per la preparazione del liquore di mirto propriamente detto, ottenuto per infusione alcolica delle bacche attraverso macerazione o corrente di vapore. Un liquore di minore diffusione è il Mirto Bianco, ottenuto per infusione idroalcolica dei giovani germogli, erroneamente confuso con una variante del liquore di mirto propriamente detto ottenuto per infusione delle bacche di varietà a frutto non pigmentato. Il prezzo di mercato delle bacche si aggira intorno ai 1,8-2 euro/kg, inoltre l’impiego fitocosmetico del mirto risale al medioevo, meglio conosciuto come  Acqua degli angeli, un distillato di fiori di mirto.

Nella tradizione gastronomica sarda il mirto è un’importante condimento per aromatizzare alcune carni: i rametti sono tradizionalmente usati per aromatizzare il porchetto arrosto, il pollame arrosto o bollito e soprattutto sa taccula o grivia, un semplice ma ricercato piatto a base di uccellagione bollita (tordi, merli, storni).

La popolarità ha ispirato la ricerca negli ultimi anni di nuove utilizzazioni in campo alimentare che però non hanno riscosso grande successo, come il thè freddo al mirto, il gelato al gusto di mirto e il miele monoflora di mirto, oltretutto piuttosto raro.

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