Pomodorini

Gnocchi malfatti al tè verde Matcha con pesto di pistacchi, zucchine e mazzancolle.

Lo scorso anno, le prime settimane del mese di settembre hanno riempito i miei occhi di indimenticabili scenari e la pancia di cibo delizioso.
I regali che ti può fare l’isola farfalla, Favignana, sono preziosi e da custodire gelosamente nel cuore.
La mattina con gli occhi ancora un po’ stropicciati dal sonno e le bici sgangherate prese in noleggio si partiva per pedalate che fiancheggiavano la costa in cerca di spiaggette, calette, lidi e faraglioni per godere di sole, relax e di un mare indimenticabile.
Al ritorno, dopo tanto girare, la cena era una vera e propria coccola da godersi comodamente seduta ai tavoli di deliziosi localini ancora affollatissimi che proponevano altrettanti deliziosi piatti sul menù tra cui era davvero complicato arrivare alla scelta finale per le ordinazioni.
Tra polpette alla favignanese, panelle, busiate, caponate, insalate di tonno sono anche arrivati degli spaghetti alle vongole con pesto di pistacchi…il più buon pesto di pistacchi che abbia mai mangiato in vita mia!

Ecco allora che la giornata delle Salse pestate celebrata dal Calendario del Cibo Italiano, degne sorelle del celeberrimo pesto, cade davvero “a fagiulo” in questo periodo fatto di nostalgici ricordi in cui mente e cuore viaggiano veloci a un anno fa facendomi sospirare.

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Nella ricetta che vi propongo di quello strabiliante piatto di spaghetti è rimasto solo un profumatissimo e aromatico pesto di pistacchi che ha avvolto gnocchi malfatti al tè verde Matcha che grazie al loro retrogusto leggermente “erboso” e amarognolo ben si sposano con la tipica dolcezza delle zucchine e delle mazzancolle fresche appena saltate in padella vi faranno portare in tavola un primo terra e mare davvero capace di stupire.

Gnocchi al tè verde Matcha con pesto di pistacchi, zucchine e mazzancolle

Li prepariamo insieme?

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Tagliatelle agli asparagi con baccalà, pomodorini arrosto alla vaniglia e limone candito.

L’Asparagus officinalis è una pianta erbacea perenne di origione mediterranea di cui si hanno già notizie in tempi lontanissimi (epoca egizia) e i cui metodi di coltivazione e preparazione sono descritti dettagliatamente nelle antiche opere di Catone, Apicio e Plinio.

“De Re Conquinaria”, Apicio:

“ASPARAGI – Seccherai gli asparagi e li metterai nell’acqua calda quando li vorrai usare.
ALTRO PIATTO DI ASPARAGI FREDDI -prendi asparagi ben puliti, tritali nel mortaio, versavi l’acqua, strizzali e passali allo staccio. Metti nel tegame dei beccafichi (Sylvia Ficedula di cui i Romani erano ghiotti) ben puliti. Trita nel mortaio 12 chicchi di pepe, aggiungi la Salsa e lavora; dopo aggiungerai una tazza di vino e una di passito. Metti il tutto in un tegame con 90 grammi d’olio. Bolli. Ungi una teglia e in questa mettici sei uova con salsa acida di vino; insieme al sugo degli asparagi, cuoci tutto sulla cenere calda insieme al trito detto prima. Allora aggiungi i beccafichi. Cuoci cospargendo di pepe e servi.
ALTRO PIATTO DI ASPARAGI – metti nel mortaio quei resti degli asparagi che si buttan via. Tritali bagnali di vino che farai colare. Trita del pepe, del ligustico, del coriandro verde, della santoreggia, una cipolla, del vino della salsa e dell’olio. Versa il sugo nella padella ben unta; e, se vuoi, rompici delle uova rimestando tutto al fuoco, perché si amalgami il tutto. Cospargi di pepe in polvere e servi.”

Con il termine “asparago” si indica anche la parte commestibile della pianta, costituita dai germogli di forma allungata e carnosa che amano tingersi di vari colori (dalle varie tonalità di verde, al violetto fino al bianco) e regalano al palato un sapore che ricorda vagamente quello del carciofo.
Sui banchi dei marcati di paese sono protagonisti da fine marzo fino a tutto giugno, periodo in cui i germogli sono ancora piacevolmente teneri e non hanno ancora quelle consistenza legnosa che li rende poco gradevoli e poco saporiti.
Incredibile pensare che ne esistano più di duecento varietà che differiscono tra loro soprattutto per colore, sapore e motodo di coltivazione: l’Asparago bianco (Bianco di Bassano del Grappa, Nobile Bianco di Verona) ha un sapore molto delicato e deve il suo colore alla coltivazione in assenza di luce che blocca il processo di fotosintesi, l’Asparago violetto, caratterizzato da un sapore un po’ più rustico e amarognolo, è in realtà un asparago bianco che una volta fuoriuscito dal terreno acquisisce una colorazione lilla per effetto della luce, l‘Asparago verde dal sapore decisamente marcato deve invece la sua colorazione al completo processo di fotosintesi.
Se avete invece la fortuna di potervi concedere qualche bucolico momento non perdete occasione, nella stagione buone, di dedicarvi alla raccolta degli Asparagi selvatici (Asparagi di campo o Asparagina che di dir si voglia) che cresciusti spontanei e sottili vi regaleranno grandi soddisfazioni in cucina grazie al loro sapore intenso.

Saporito, povero di calorie ma ad alto contenuto di sali minerali e vitamine, e versatile poteva forse l’asparago non essere celebrato con una giornata a lui interamente dedicata nel Calendario del Cibo Italiano? La risposta vien da sé…

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Ho deciso con piacere di occuparmi, fra i tre possibili metodi di preparazione di base dell’asparago (al vapore, lessato nell’apposita asparagiera oppure saltato in padella), dellla cottura in padella che fin da subito ho pensato si sposasse alla perfezione con l’idea di ricetta che avevo in mente e così ho portato in tavola un primo piatto gustoso e ricco di sfumature di sapore che è stato un gran successo.

Tagliatelle agli asparagi in padella

Tagliatelle agli asparagi dettaglio

Allora, accendete i fornelli insieme a me?
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Pizza al farro con crema di burrata al basilico, pomodorini arrosto ripieni di ricotta e melanzane perline.

Erano ormai un bel po’ di mesi che seguivo appassionata e con l’acquolina in bocca le deliziose sfide dell’MTChallenge; voglia di mettersi in gioco e divertirsi ma anche grande desiderio di scoprire e scendere nei dettagli, tecnici e non, di quella che di volta in volta è la ricetta per la sfida del mese.

Così in un mese, quello di giugno, in cui ho riavuto tempo e slancio per ricominciare a dedicarmi con passione alle pagine del mio blog mi sono detta “…ma sì, proviamoci!” ed eccomi oggi a pubblicare emozionata la mia prima ricetta per l’MTC.
La sfida, la n.58 per i veterani, è a base di acqua, farina, lievito e fantasia: sua regina LA PIZZA!
Fin da quando ho saputo che avrei fatto parte delle cucine dell’MTC ho aspettato con trepidante curiosità di sapere quale sarebbe stata la ricetta con cui avrei dovuto confrontarmi e quando la mattina del sei giugno ho scoperto che avrei dovuto mettere le mani in pasta ho inevitabilmente gioito.
Adoro la pizza, non fossi in lotta perenne con un ago della bilancia che non segna mai il peso che vorrei, la mangerei senza mai stancarmene anche più volte alle settimana ma essendo un lusso che mi concedo di tanto in tanto amo preparala in casa.
Ho imparato da qualche tempo a non avere fretta che l’impasto raggiunga il giusto grado di lievitazione in poco tempo, aggiungendo impasto dopo impasto sempre meno lievito e apprezzandone sempre di più il risultato finale dopo ogni assaggio.
Ma altrettanto onestamente ammetto di non avere mai provato le lievitazioni lunghissime che spesso ho letto tra le righe delle tante pagine di cucina che ogni giorno leggo curiosa.
…sciocca io!
Con l’MTC è per fortuna arrivato questo momento e grazie a La Trappola Golosa di Antonieta Golino e al suo splendido articolo dedicato alla PIZZA mi sono addentrata senza alcuna fatica nello splendido mondo delle maturazioni e lievitazioni pazienti, che lente e calme arrivano arrivano all’infornata finale garantendo risultati strepitosi in fatto di gusto e digeribilità.

Ho scelto per il mio impasto la maturazione in frigo con lievitazione in teglia perchè volevo una pizza non troppo sottile e dalla consistenza morbida.
…l’obiettivo è stato raggiunto con successo!

Per la farcitura, in cui era possibile secondo le regole dal gioco dar sfogo a gusto e fantasia, ho deciso di celebrare i tanti prodotti che la nostra ricca penisola ha da offrirci: pomodorini, burrata, ricotta di bufala, melanzane perline e tanto basilico fresco.

INGREDIENTI PER UNA PIZZA AL FARRO DA 24 CM:
175 gr. di farina di farro (12% di proteine)
50 gr. di farina manitoba
145 ml di acqua minerale naturale a temperatura ambiente
6 gr. di sale
0,5 gr. di lievito di birra fresco
1/2 cucchiaino da tè di miele
100 gr. di burrata di bufala
80 gr. di ricotta di bufala
10 pomodorini
10 foglie di basilico grandi
5 melanzane perline
olio extra vergine di oliva q.b.
sale q.b.
1 spicchio di aglio

Pizza al farro dettaglio fetta

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Insalata greca di fusilli.

Il bello della cucina è che permette di viaggiare: ogni volta per la meta desiderata, ogni volta con una destinazione diversa.
E durante ogni viaggio si possono assaporare nuovi gusti e interpretare ricette famose in tutti i modi che il nostro estro di cuoche ci suggerisce.
La famosa insalata greca a base di pomodori, olive, cipolle, cetrioli e feta si combina con la tradizione italiana della pasta in un’insalata fresca e gustosa.
Servite l’insalata greca di fusilli come piatto unico durante un pranzo o una cena e state pronti a sentirvi chiedere il bis!

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
320 gr. di fusilli Barilla
150 gr. di feta
20 pomodorini

2 piccoli cetrioli
2 piccole cipolle rosse
olive nere q.b.
olio extra vergine di oliva q.b.
sale q.b.
basilico fresco q.b.

Insalata greca di fusilli

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Tortiglioni cheese.

Famosi in tutto il mondo i Mac&Cheese sono uno dei piatti simbolo della cucina americana: gratinati al forno, dal sapore deciso, ideali per gli amanti dei formaggi e dei piatti “strong”.
Con qualche piccolo trucco e con la combinazione di degli ingredienti giusti i Mac&Cheese possono vantare una versione vegana di tutto rispetto ugualmente gustosa e “godereccia”.
I tortiglioni cheese vi stupiranno per il loro sapore e la loro cremosità e fare fatica a credere che siano veg!

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
320 gr. di tortiglioni Barilla
200 gr. di carote
40 gr. di cipollotto
120 gr. di patate
4 cucchiaini di senape delicata
400 ml. di latte di soia non zuccherato
40 gr. di olio extra vergine di oliva
40 gr. di farina 0
olio extra vergine di oliva q.b.
sale q.b.
pepe nero q.b.
lievito di birra a scaglie q.b.
pomodorini q.b.
pisellini cotti in padella q.b.
prezzemolo q.b.

Tortiglioni cheese

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