Pangrattato

Zucchine ripiene alla ligure.

Le verdure ripiene sono uno dei capisaldi della cucina ligure, quella più tradizionale e genuina. Sono il perfetto esempio di una cucina fatta di ingredienti semplici e sinceri, di dosi precise che lasciano il posto al gusto personale a al “q.b.” capace di regalare sapori e profumi speciali e indimenticabili.

Troppo facile pensare che il patrimonio culinario di questa regione, che si distende lunga e sottile sul mare, volga il suo sguardo solo verso una cucina a base di pesce facendo venire meno l’amore verso i preziosi regali che la terra è in grado di offrire ogni mese dell’anno.
Genti esperte di mare e navigazione che non possono non ricordare quanto la loro natura sia comunque profondamente legata alla terra.
Il clima mite della Liguria con la sua esposizione del territorio verso le onde del mare ha indubbiamente favorito la vocazione marinara ma allo stesso tempo ha permesso il proliferare di una non trascurabile attività agricola che ha dato vita agli inconfondibili terrazzamenti che rendono unici alla vista i ripidi crinali dell’entroterra.

A ben pensarci quindi la presenza di squisite pietanze a base di verdura di stagione sulle tavole di case e ristoranti o sui banconi delle piccole botteghe liguri non è fatto poi così strano nonostante tra un boccone e l’altro ci possa deliziare anche del rumore del mare.
A racchiudere tutto ciò alla perfezione, quasi fossero piccoli scrigni preziosi, ci sono appunto le verdure ripiene che possono vantare il lusso di essere considerati gustosi “gioielli” del patrimonio culinario ligure.

Zucchine ripiene alla ligure

 

Difficile trovare la ricetta con la R maiuscola, ogni cucina ha la sua tradizione, ma quello da cui non si può prescindere è la base: tutte le verdure ripiene si preparano con una farcia composta dalla loro polpa a cui vanno aggiunti pane raffermo grattugiato, formaggio e erbe aromatiche (quelle “alla ligure” devono celebrare la riscoperta della maggiorana).
L’aggiunta di altri ingredienti (un uovo fresco, qualche patata lessa schiacciata, un pugno di carne, una fette di mortadella o qualche filetto di tonno sott’olio) non fanno “sbagliata” la ricetta proprio perchè le usanze di casa e il metterci dentro ciò che si ha a disposizione diventano tradizione di cucina in cucina.

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Oggi, in occasione, della Giornata Nazionale che il Calendario del Cibo Italiano dedica a questo piatto semplice ma allo stesso tempo di una bontà unica ho deciso di sfornare delle zucchine ripiene alla ligure seguendo la “regola base” della farcitura a cui voi potrete regalare ogni volta un sapore diverso con l’aggiunta degli ingredienti che più amate in cucina.

Pronti a farcire le verdure insieme?
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Pollo fritto con chutney di zucca e mele, cous cous di cavolfiore e focaccine alla birra.

Questi deliziosi fusi di pollo fritti sono finiti nell’olio bollente un bel po’ di tempo fa; ma vuoi un mese di febbraio alquanto impegnato mi ritrovo solo oggi, quasi fuori tempo massimo, a buttar giù qualche sfrigolante riga per la sfida n. 63 dell’MTChallenge.

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Il pollo fritto dell’Officina Golosa di Silvia arriva dopo la dolcissima carrellata di macarons del mese di gennaio in un clima di grande entusiasmo generale – che tutti avessero una voglia sopita di affondare i denti in croccante panatura fritta? -.
Mi sono fin da subito immaginata una serata fra amici che tra chiacchiere e risate si riempiono la pancia di croccante pollo fritto da accompagnare con salsine gustose, focaccine e birra fresca – e tutte le portate per questa sfida sono venute da sè –.
Due le versioni richieste: una che seguisse alla lettera le magistrali “istruzioni” di Silvia e una che lasciasse invece spazio alla nostra fantasia.
Personalmente ho deciso di replicare la panatura con la farina e la marinatura nel latticello secondo il metodo di Silvia per la prima versione di pollo fritto e di proporre come seconda alternativa una panatura della carne, precedentemente marinata in birra e succo d’arancia, a base di amaretti secchi.
Visto che un fritto di tutto rispetto ha bisogno di qualche salsina di accompagnamento in grado di sgrassare piacevolmente la bocca ho deciso di servire i miei croccantissimi fusi di pollo con un chutney di mele e zucca decisamente piccante da smorzare a piacere con una semplicissima salsa a base di yogurt bianco, olio extra vergine di oliva e sale.
Presa dall’entusiasmo mi sono anche ritrovata a preparare un cous cosu di cavolfiore leggero ma saporito e morbide focaccine alla birra profumate alle erbe.
– … e un bel bicchiere di birra ghiacciata sorseggiato tra un boccone e l’altro a chiudere il cerchio -.

Pollo fritto

Pronti a friggere insieme?
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Passatelli in brodo.

C’è voluta un’influenza a inzio anno per farmi finalmente decidere a preparare i celeberrimi passatelli in brodo; non ricordo nemmeno più da quanto tempo mi ripetessi che era davvero ora di assaggiarli ma le parole tali restavano.
Stufa di mangiare la solita minestrina in brodo la sera, che per quanto possa far piacere quando si è malaticci dopo un paio di volte annoia il palato che almeno un po’ bisogna comunque cercare di gratificare, in un momento di lieve ripresa sono finalmente riuscita a prepararli e all’ora di cena, dopo tanto parlare, me li sono gustati con grande piacere cucchiaiata dopo cucchiaiata.
I passatelli sono un piatto tipico della tradizione culinaria romagnola a base di pangrattato, uova e Parmigiano Reggiano.
Dall’impasto rugoso e consistente questi saporiti “filoncini” vengono cotti e serviti in brodo, rigorosamente preparato in casa.
Già citati nel ricettario del Pellegrino Artusi, i passatelli sembrano discendere dalla “tardura”, meglio conosciuta come straccialtella, famosa minestra a base di uova, formaggio e pangrattato.
Un tempo erano preparati con il “ferro per passatelli” ma se come me non avete la fortuna di possederlo, anche perchè di difficilissima reperibiltà, non rinunciate a questa delizia e ripiagate su un più banale schiacciapatate a fori larghi che pur privandola della sua tradizionale irregolarità non andrà a intaccarne il sapore unico di cui potrete godere a pieno.

INGREDIENTI PER 6 PERSONE:
160 GR. di Parmigiano Reggiano
180 gr. di pangrattato
4 uova medie
1 limone non trattato
1,5 lt. di brodo fatto in casa
sale q.b.
noce moscata q.b.
2 rametti di maggiorana fresca

Passatelli in brodo

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Polpette di riso alla zucca e toma.

Nella Giornata Nazionale della Polpetta non potevo, dopo la raccolta che trovate appena sotto, esimermi dal proporvi una ricetta inedita.
…dal momento che adoro e impazzisco per le polpette!
Così facendo riaffiorare il concetto di “avanzo”, “ricetta del recupero”, “in cucina non si spreca nulla” che ben si sposa con l’immaginario della polpetta e di cui troverete qualche curiosità sul Calendario del Cibo Italiano nella giornata a lei dedicata ho preparato con del risotto avanzato dalla sera prima delle deliziose polpette di riso alla zucca cotte in forno dalla crosticina sfiziosa e dal ripieno di toma filante.

INGREDIENTI:
300 gr. circa di risotto alla zucca
1 tuorlo d’uovo
30 gr. di Grana Padano
toma q.b.
pangrattato q.b. + 1/2 uova per la panatura
olio extra vergine di oliva q.b.
pepe nero q.b.

Polpette di riso alla zucca e toma

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Spaghetti with beanballs.

Forse è quasi inutile ribadirlo ma adoro rivisitare in chiave vegana ricette della tradizione o celebri piatti che “veg” non sono.
Oggi è la volta dei famosi Spaghetti with meatballs emblema della cucina italiana in America.
Con i giusti accorgimenti e le opportune modifiche ho portato in tavola primo piatto ugualmente ricco, “godereccio” e saporito che non ha davvero nulla da invidiare alla versione originale.
Spaghetti with beanballs per l’appunto.
chissà cosa ne direbbe Mr. Bastianich.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
320 gr. di spaghetti di kamut (o di farro)
500 gr. di Borlotti lessati
3 cucchiai circa di pangrattato
800 gr. circa di pomodorini in scatola
2 cucchiai di triplo concentrato di pomodoro
2 cucchiai di paprika affumicata
2 spicchi di aglio
olio extra vergine di oliva q.b.
pepe nero q.b.
prezzemolo q.b.

Spaghetti with beanballs

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