Primi piatti

Ravioli salmone e ricotta con burro al limone.

La pasta fresca fatta in casa è un gesto d’amore.
ne sono convinta da sempre.
I gesti d’amore fanno piacere tutto l’anno, credo che nessuno lo possa negare, ma durante le feste di Natale sono capaci di far gonfiare il cuore di quelle emozioni buone che fanno stare bene come noi mai.
…oltre ai regali da scartare sotto l’albero non facciamoci mancare gesti d’amore, anche a tavola.
Pasta fesca abbiamo detto: quella impastata con il calore delle proprie mani e il desiderio di portare in tavola qualcosa di speciale.
Volete mettere un piatto di pasta fresca ripiena casalinga, che ci ha fatto infarinare qua e là la nostra cucina, con quella del nostro pastaio di fiducia che, seppur ottima, manca di quell’ingrediente unico e impossibile da comprare che è l’affetto per le persone per cui spendiamo un po’ del nostro tempo ai fornelli?
Ravioli salmone e ricotta con burro aromatizzato al limone nello specifico.
I ravioli sonosenza ombra di dubbio un vero e proprio must durante questo periodo dell’anno così come il salmone è uno di quegli ingredienti che il mese di dicembre spopola incontrastato fresco o affumicato che sia.
Per la ricetta di oggi ho optato per la scelta fumè in abbinamento alla delicatezza della ricotta freschissima e alla nota agrumata del limone con cui ho aromatizzato il burro di mantecatura dei ravioli.

INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE:
200 gr. di farina 00
50 gr. di semola rimacinata di grano duro
50 gr. di farina integrale
3 uova
150 gr. ricotta fresca
150 gr. di salmone affumicato
scorza di un limone bio non trattato
65 gr. di burro
pepe nero q.b.

Ravioli salmone e ricotta

Ravioli salmone e ricotta dettaglio

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Gnocchi di patate e nocciole ripieni di toma di Lanzo.

La sfida è ufficialmente la numero CINQUANTANOVE (#mtc59) ma per me si tratta in realtà del secondo round.

…e che round!!!
Se con la PIZZA della sfida numero CINQUANTOTTO(#mtc58) la felicità era velata da una certa ansia da prestazione con gli GNOCCHI di patate proposti da Annarita nel suo delizioso BOSCO DI ALICI la gioia ha preso ben stretta per mano una piacevole sensazione di tranquillità.
In famiglia gli insuperabili gnocchi di nonna Teresa sono apprezzati da tutti e io, che fin da bambina mi divertivo a mettermi in piedi su una sedia della cucina per guardarla mentre li preparava, da qualche anno a questa parte amo mettere le mani in pasta perchè più passa il tempo più mi rendo conto che fanno parte delle mie ricette del cuore.
Quelle ricette che ti fanno emozionare sulla scia immagini che capisci essere incancellabili nelle tante pagine dei ricordi di cui si riempie la vita.

Tre sono le possibilità per mettersi in gioco.
Dagli gnocchi classici, ai succulenti gnocchi ripieni fino agli insoliti gnocchi preparati con farine meno convenzonali.
Io che ho sempre preparato i classici gnocchi di patate ho deciso di proporre una bella miscellanea delle altre due alternative suggerite da Annarita.
Mi sono così ritrovata a spadellare “cicciosi” gnocchi arricchiti con farina di farro e prelibate tonde gentili delle Langhe finemente tritate nell’impasto e resi ancora più succulenti da un filante ripieno di toma delle valli di Lanzo.
…il mio amore incondizionato per i sapori piemontesi emerge sempre di più.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
600 gr. di patate di Mombarcaro
60 gr. di farina di farro
60 gr. di nocciole tritate finemente
(tonda gentile delle Langhe)

1 uovo 
80/100 gr. di toma di Lanzo
60/70 gr. di burro
foglie di salvia fresca q.b.
pepe nero q.b.
50 gr. di nocciole spezzettate grossolanamente
(tonda gentile delle Langhe)

sale q.b.

Gnocchi di patate e nocciole ripieni di toma

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Tagliatelle ai mirtilli.

Piccole e delizose bacche, amanti generalmente degli ambienti boschivi e montani, i frutti di bosco sono davvero un dono prezioso che la natura ha deciso di fare all’uomo.
A seconda del colore si suddividono in frutti rossi (lamponi e ribes) oppure in frutti neri (more, cassis e mirtilli).
Il lampone predilige climi freddi e montani e la sua polpa, “raccolta” in una sorta di piccolo grappolo, ha un sapore dolce che nasconde però uno spiccato retrogusto acidulo.
Il ribes, tipico frutto dei paesi nordici, se tinto di un acceso colore rosso o di un candido bianco è caratterizzato da un sapore acidulo e da bacche brillanti, lucide e ben gonfie se invece si “tinge” di toni più scuri tende a essere molto più dolce, a patto però che sia ben maturo, e più generoso dal momento che ha frutti più grandi.
La mora, bacca granulosa, nera e lucente ha una scala di sapore che va dall’acidilo al ben più appetibile dolce.
Infine il mirtillo, in assoluto il mio “piccolo frutto preferito, è da preferire selvatico perchè il suo sapore è estremamenete vivace e dolce; di tre varietà, a seconda che si colori di nero, blu o rosso, è senza dubbio il più apprezzato fra tutti i preziosi frutti di cui ci fa dono il sottobosco.
Poveri di calorie ma ricchi di vitamina C, antiossidanti (in particolar modo polifenoli), acidi organici e sali minerali andrebbero consumati freschi per godere a pieno di tutte le loro proprietà anche se in cucina sono ideali per svariate prearazioni, dolci o salate, una più buona dell’altra (trovano un vasto impiego nella preparazione di salse e sughi per accompagnare carni o formaggi, per la preparazione di marmellate, torte, gelati, sorbetti, succhi o coulis).
Saperli scegliere è importante: da prediligere sono i frutti di colore brillante e consistenza soda tanto quanto sono da evitare assolutamente le bacche dai toni sbiaditi e che all’occhio appaiono secche o molli.
E se sceglierli è importante fondamentale diventa conservarli correttamente vista la loro estrema delicatezza: andrebbero consumati in tempi pressochè immediati e se non se ne ha la possibilità conservati in frigorifero per non più di due o tre giorni (i mirtilli durano fortunatamente qualche giorno in più).

Questa carrellata di informazioni non arriva a caso.
Arriva perchè a partire da oggi, secondo il Calendario del cibo italiano, iniziano sette giorni tutti dedicati a queste piccole delizie!
Eh sì, un’intera settimana dedicata ai frutti di bosco.
A celebrare questi preziosi doni sarà in primis Fausta (non perdete occasione di dare uno sguardo al blog perchè è davvero una chicca nell’ormai immenso mondo dei fornelli virtuali) con uno splendido articolo a loro interamente dedicato ma non mancheranno anche ricette deliziose che le tante contributors hanno deciso di regalare a tutti gli entusiasti lettori del Calendario.

Complice l’Aifb ho messo subito le mani in pasta.
Le volevo preparare da un po’, già mi immaginavo il loro splendido colore viola e da tempo pensavo a come avrei potuto condirle: le tagliatelle ai mirtilli sono state una sorpresa ben riuscita!

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
300 gr. di farina di farro
100 gr. di semola rimacinata di grano duro
50/70 gr. di mirtilli freschissimi
200 ml. circa di acqua tiepida

Tagliatelle ai mirtilli

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Risotto alla parmigiana con carciofi al limone.

Fare il risotto è un arte, su questo non c’è alcun dubbio.
Un’arte in cui è davvero bello cimentarsi: vedere il riso che si gonfia a ogni mestolata di brodo caldo aggiunto e il brodo caldo che a ogni giro di cucchiaio si trasforma in una deliziosa crema che succulenta avvolge tutti i chicchi.
Per diventarne maestri è allora bene partire dalle basi: il risotto alla parmigiana.
Un buon Carnaroli, cipolla bianca tritata, un vino bianco di buona qualità, brodo fatto rigorosamente in casa, burro e Parmigiano Reggiano: ingredienti semplicissimi per un piatto che nella sua basicità è di un’incredibile delizia ma che allo stesso tempo può trasformarsi in una vera e propria tela bianca da colorare e insaporire seguendo il susseguirsi delle stagioni e da impreziosire che tutti i magnifici ingredienti che la terra è capace di offrirci.
Un piatto così, semplice ma complesso allo stesso tempo, poliedrico e ben predisposto a innumerevoli sfaccettarture di gusto poteva forse non essere celebrato?
Così il Calendario del cibo italiano “investe” il 20 aprile del titolo di giornata nazionale del risotto alla parmigiana e grazie a un articolo prezioso, fatto di tecnica e suggerimenti da custodire gelosamente, vi insegnerà tutto quel che occorre sapere per portare in tavola un piatto davvero perfetto.
(Ambasciatrice prodiga di consigli è Lorenza Lisanti, Bazzicando in cucina).

Anche io ho deciso di cimentarmi nella sua preparazione base aggiungendo però, solo alla fine, un ulteriore tocco di gusto con dei carciofi al limone salati in padella che vi assicuro si sposano alla perfezione con il sapore di questo delizioso risotto.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
per il risotto alla parmigiana:
320 gr. di riso Carnaroli
50 gr. di cipolla bianca
40 ml. di vino bianco
80 gr. di burro
brodo vegetale salato q.b.
sale q.b.
pepe nero q.b.
80 gr. di Parmigiano Reggiano
per i carciofi:
6 carciofi (Mammole)
1/2 limone
olio extra vergine di oliva q.b.
sale q.b.
maggiorana fresca q.b.

Risotto alla parmigiana con carciofi al limone

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Spatzle di grano saraceno alle ortiche.

La loro forma irregolare e arzigogolata è davvero inconfondibile.
Celebre è la loro fama.
Sto parlando degli spatzle, tipico piatto della Germania meridionale odierna, che affondano però le loro radici nell’umiltà della classe contadina e nella cucina sveva medievale in cui generalmente prendevano il posto del pane per essere serviti come accompagnamento alla cacciagione da piuma.
Diffusisi poi con il passare degli anni in Germania, Austria, Svizzera, Alsazia sono, per nostra fortuna, arrivati anche qui in Italia diventando una prima portata caratteristica della cucina del Sudtirolo conosciuta comunque lungo tutto lo stivale.
Acqua, farina e uova sono i tre ingredienti fondamentali dell’impasto base che viene spesso arricchito con spinaci o bietole oppure reso più rustico e saporito con l’uso della farina di grano saraceno tipica dell’Alto Adige.

Spaztle di grano saraceno. Ingredienti.

Oggi l’Aifb li celebra in una giornata nazionale a loro doverosamente dedicata nel Calendario del cibo italiano e grazie al bell’articolo di Enrica Gouthier potrete scoprire un po’ della loro storia, leggere delle diverse modalità in cui possono essere realizzati e annotarvi qualche invitante spunto per cucinare il vostro delizioso piatto di spatzle.
Io personalmente mi sono lasciante tentare dalla versione più rustica a base di grano saraceno che ho deciso arricchire ulteriormente grazie all’inconfondibile sapore delle ortiche.
Per quel che riguarda il condimento invece sono andata sul classico e intramontabile trio burro, salvia e formaggio grattugiato che completa alla perfezione i sapori del piatto.
Ecco i miei spatzle di grano saraceno alle ortiche.

Ingredienti per 4 persone:
per l’impasto:
150 gr. di farina di grano saraceno
50 gr. di farina integrale
3 uova medie
100/120 ml. di acqua
75 gr. di ortiche lessate
1 filo di olio extra vergine di oliva
2 bei pizzichi di sale
per condire:
60 gr. di burro
8 foglie di salvia
Grana Padano q.b.
pepe nero q.b.

Spaztle di grano saraceno.

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