Seppie ripiene di riso

Elucubrando ad alta voce le mie idee sulle ricette che mi frullano nella testa, ho condiviso la voglia di cucinare le seppie con la mia amica Tatiana che ha i genitori proprietari di una splendida pescheria. Il papà è un vero cultore del pesce, lo seleziona, lo ama e trasmette alla sua clientela la sua passione consigliando e facendo conoscere le specie meno comuni e commerciali. Partendo dal principio che il pesce buono ha bisogno di pochissimo per arrivare sul piatto, ho pensato questa ricetta con il supporto della mamma di Tatiana che ha provveduto ad indicami la materia prima e a come utilizzarla al meglio: mi ha proposto delle seppie di media taglia, pescate nel Tirreno e mondate delicatamente mantenendo l’osso e facendo attenzione a non rompere il sacchetto del nero, così facendo si possono fare ripiene.

Seppie ripiene di riso
Seppie ripiene di riso

Ingredienti

8 seppie medie

8 cucchiai di riso carnaroli

Capperi

Pistacchi

concentrato di pomodoro

scorza di  ½  arancia

aglio

prezzemolo

Preparazione

Come ho già detto, la scelta della materia prima è essenziale  e quindi occorre avere un pescivendolo di fiducia ed un riso di prima qualità… e quindi ho usato un Pila Vecia.

Ho tagliato i tentacoli delle seppie e li ho messi in una ciotola con il riso, i capperi tritati, un pochino di concentrato di pomodoro, uno spicchio d’aglio tritato finemente, del prezzemolo, le zeste di ½ arancia e una manciata di pistacchi tritati e ho condito tutto con sale, pepe e olio evo. Li ho lasciati riposare un pochino…  a dire il vero li ho abbandonati e me li sono dimenticati per un po’. Meglio! Si è insaporito tutto!

Ho riempito le sacche delle seppie con il composto, ho chiuso ogni seppia in un sacchetto di carta fata e poi li ho disposti su una placca appongiandoli prima sul lato dell’osso. Ho scaldato il forno a 150° circa e ho infornato tutto per ½ ora. Poi ho girato i sacchetti e ho infornato per un’altra ½ ora.

Una cottura lenta e delicata ha fatto in modo che il riso si cuocesse con gli umori della seppia; si è creata quindi un’armonia di profumi e sapori con i pistacchi che hanno mantenuto una nota di croccantezza.  Gli aromi restano racchiusi nella carta fata e il risultato sarà leggero e salutare. Sarà un piacere per i commensali aprire il cartoccio nel piatto  e lasciarsi pervadere da una fragranza mediterranea molto coinvolgente. Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest Rice Blogger 2012

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