Podere di Marfisa a Farnese, la chiave per la serenità

Giulia Farnese con l’Unicorno

VIRTUS SECURITATEM PARIT 

L’Unicorno è un animale magico spesso trovato anche nell’araldica, simbolo di purezza e saggezza. Si narra che purificasse le acque avvelenate e che lo potessero catturare solamente delle ragazze vergini. Giulia Farnese amava molto questa figura e suo fratello Alessandro, che divenne poi Papa Paolo III, lo adottò come animale totemico proprio per il suo potere di togliere i veleni che insidiano la vita quotidiana.

E’ proprio per questo che nel Podere di Marfisa a Farnese, la famiglia Clarici che affonda le sue radici in questa nobile dinastia, ha chiamato il suo ristorante gourmet Osteria Unicorno. Ma andiamo per ordine.

Sono stata invitata ad un press tour, in questa tenuta che ho raggiunto facilmente percorrendo la Cassia. Arrivata in questo podere, sono stata avvolta da un soffio di magia. Il sole si era già abbassato e le colline apparivano dorate, coperte di vigneti e ulivi a perdita d’occhio. La struttura si inserisce perfettamente nel paesaggio con il suo giardino curato: spiccano siepi di lavanda e rosmarino prostrato. Ovviamente anche la piscina non passa inosservata e già pregustavo un week end di puro relax.

Il progetto che ha portato alla realizzazione di questo podere è dedicato alla signora Marfisa, mamma di cinque figli Adriana, Albertina, Carla, Guglielmina e Bruno. L’ultimo e unico maschio è un istrionico e inarrestabile ingegnere edile, padre di Riccardo e Nathalie e insieme al nipote Marco Baroni decide di voler realizzare questo sogno coinvolgendo i ragazzi. Da sempre questa famiglia è molto attaccata a Farnese e alla sua campagna, proprio grazie a nonna Marfisa che ha saputo legare alle terre della Tuscia i cuori e il destino dei suoi discendenti; l’idea di Bruno e dei suoi ragazzi è di divulgare il senso di benessere totale che loro provano tra queste colline. Nasce quindi il Wine-Relais & Spa realizzato, in meno di 10 anni, un piccolo capolavoro composto da tre capisaldi: l’azienda agricola “Terre di Marfisa” che produce vino e olio, la magione di charme “Il Podere di Marfisa”, con SPA e piscina interna ed esterna, il ristorante “ Osteria Unicorno”, curato dalla chef Marta Cerbino.

Alberto Blasetti Ph. www.albertoblasetti.com

Il mio approccio è iniziato con la SPA, salus per aquam, godendomi tutto il percorso prima con una tappa nella sauna, poi nella piacevolezza del bagno turco quindi un sapiente massaggio rilassante di Ilaria per finire nella piscina con cascate, lettini con idromassaggio e cromoterapia. Un accappatoio caldo e poi l’immancabile tisana che ho potuto scegliere tra diversi tipi tutti molto interessanti.

Alberto Blasetti / www.albertoblasetti.com

Il Relais dispone di 12 camere che si affacciano sul giardino e la piscina, la mia era una Junior Suite molto confortevole con salottino e balconcino con vista sulle colline. Non mi restava che scendere a cena dove siamo stati accolti da Nathalie e suo padre Bruno che ci hanno raccontato la storia della loro famiglia e di quel luogo.

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Il ristorante è molto accogliente con grandi travi di legno sul soffitto e grandi vetrate. Sono circa 36 coperti e d’estate qualcuno in più visto che si può sfruttare anche il patio. Il menù è curato dalla giovane chef Marta Cerbino che vanta già un curriculum con importante esperienze con stellati del calibro di Heinz Beck, un nome fra tanti. I suoi piatti sono genuini e raffinati con tecniche volte al rispetto delle materie prime scelte principalmente dalle aziende agricole della Tuscia tra cui il Caseificio Radichino che amo particolarmente.

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La nostra cena è iniziata con degli antipasti a buffet veramente intriganti come la crocchetta di Susianella, salsiccia stagionata di frattaglie di suino con spezie varie di origine etrusca, presidio Slow Food, un crostino di fegatini con radicchio e frutti rossi e una trota con caviale di mandarino,uova di trota e yogurt al pistacchio oltre a dei bei taglieri di salumi e formaggi.

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Ci è stato servito Zamathi, oro in lingua etrusca, richiamo al colore di questo Vermentino elegante e profumato con una piccola percentuale di Incrocio Marconi.

Abbiamo apprezzato molto anche il primo piatto, dei tortelli di parmigiano, limone candito e chips di carciofi, un grande equilibrio di sapori e consistenze dai colori tenui e profumi avvolgenti. Molto particolare anche l’anatra di bosco con crema di carote viola salsa all’arancia e anetocolori vivaci, due cotture differenti per il petto e la coscia dell’anatra, un’ottima proposta gastronomica.

Abbiamo proseguito la cena con la riserva di Athumi (nobile in lingua etrusca), Calus (ottimo in lingua etrusca) 2015 I.G.T. Lazio rosso (75% Sangiovese 25% Petit Verdot),avvolgente con tannini vellutati, con sentori di frutta rossa, erbacei e di macchia mediterranea.

La sorpresa finale è stata la panna cotta alla fragola, rabarbaro e maggioranadelicata, fresca con l’insolito abbinamento con erbe particolari che rendono memorabile un dolce semplice e comune. 

Tutto l’insieme è risultato estremamente piacevole e rilassante e ci siamo dati appuntamento la mattina seguente per una passeggiate tra le vigne e la visita in cantina.

Prima della passeggiata, ho incontrato la chef Marta Cerbino armata di guanti e cesoie che stava andando nell’orto per controllare i suoi lupini e altri ortaggi che le occorrono nelle sue preparazioni. Nel Podere ci sono delle serre con impianto fotovoltaico che rendono tutta la struttura a basso impatto ambientale e riducono l’emissione di CO2  questo a testimonianza che il progetto tiene conto anche del benessere del territorio e delle future generazioni.

La zona è particolarmente vocata alla coltivazione degli ulivi soprattutto di cultivar caninese, prodotto anche qui come DOP Canino con il nome Eleiva è in lingua etrusca vuol dire “liquido di prima spremitura” cioè olio.La vicinanza a Roma e l’offerta variegata consentono a tutti di poter beneficiare della struttura con pacchetti giornalieri oppure di week end e periodi più lunghi con la possibilità di usufruire della Spa e di passeggiate nella tenuta.

Bruno Clarici e la sua famiglia vi accoglieranno con garbo e gentilezza mettendovi a vostro agio e facendovi godere la Tuscia, vi potrete rilassare nel pieno rispetto della natura. Lasciatevi emozionare.

Il Podere di Marfisa. S.P. 47 km.7, località Le Sparme. Farnese (Viterbo). Tel +39 0761 458202

 

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