Quando posso, partecipo alle serate di Risate e Risotti, manifestazione eno-gastronomica arricchita da intrattenimenti comici giunta all’ottava edizione. Gli eventi di questa kermesse sono itineranti e quest’anno è iniziata il 31 gennaio ad Agerola, terminerà la prima settimana di maggio. Leggo sempre le locandine degli eventi e questa serata mi è sembrata subito particolarmente allettante prima di tutto perché già ero andata a visitare la location in un tour precedente e poi perché conoscevo lo chef Baldassarre Fiorentino from Positano ed il menù che ci proponeva faceva intuire una selezione di prodotti da leccarsi i baffi. Ma andiamo con ordine.
Ho bevuto per la prima volta i vini della Madonna del Latte a Porano, al ristorante Il boccone del Prete e mi sono innamorata del loro Viognier. E’ capitato un tour con un piccolo gruppo di amici con i quali siamo andati a visitare la cantina. L’antico podere della Madonna del Latte si trova a 450 metri di altitudine tra Orvieto e Bolsena, località Sugano. Le viti prosperano su terreni sabbiosi e vulcanici ben esposti e ben ventilati. La signora Manuela e suo marito Hellmuth, giornalisti del ramo, dopo tanto viaggiare, nel 2000 scelsero questo podere per realizzare il progetto di un loro vino. Ristrutturarono il vecchio casale, piantarono le vigne ed oggi è una piccola azienda vitivinicola che produce vini eleganti e particolari. La produzione del vino avviene in una parte dell’edificio moderna ed efficiente, dotata di attrezzature tecnologiche necessarie per produrre in maniera competitiva con alti standard qualitativi. L’invecchiamento invece avviene in antichi cunicoli scavati nel tufo, molto probabilmente una tomba etrusca, dove il vino viene coccolato in tonneaux e barriques in rovere francese, dove la temperatura e l’umidità sono ideali per portarlo a maturazione. Dopo la morte del papà Hellmuth, ora in cantina c’è suo figlio Leon, diplomato in enologia in Austria e con esperienza maturata in stages in Alto-Adige, Friuli, California e Nuova Zelanda, un grande ragazzo, pieno di passione e competenza, dalle sue parole trapela l’amore per quei vigneti e per il vino.
Detto questo, è ovvio che per niente al mondo mi sarei persa un evento del genere! Ecco il menù:
Antipasti
- Bruschetta di pomodoro del piennolo del Vesuvio dop
- Panzerottino ripieno di broccoletti e mozzarella filante
- Zizzona (enorme mozzarella di bufala)
- Alici baciate, ripiene di mozzarella e dorate
Vino Rosario, bollicine rosé
Il pane cafone con i profumatissimi pomodorino e basilico….una poesia. Il panzerottino fritto, caldo con la mozzarella…. slurp! La zizzona una vera festa in tavola! Le alici fritte e ripiene …nel paese delle meraviglie, una tira l’altra! Antipasti strepitosi!
Il vino ci è stato presentato dalla signora Manuela, è un cabernet franc 50% e cabernet sauvignon 50%, color cerasolo pallido, limpido e brillante con sentori di rosa e melograno. Al palato si percepiscono un’ottima freschezza e vinosità.
I primi piatti
- Pacchero rigato con fave fresche e pancetta
- Risotto agli asparagi di bosco e formaggio di capra stagionato
In accompagnamento con i paccheri di Pasta Panarese ci è stato servito l’Orvieto doc, aspetto limpido, colore giallo pallido con riflessi verdolini, con sentori freschi e fruttati, ananas, mela e mandarino. Al palato richiama la sensazione di freschezza fruttata, trasmessa dalla sua elegante mineralità e dall’acidità vivace e ben integrata.
Con il riso carnaroli Maremma abbiamo degustato il mio amato Viognier, descritto con passione da Leon. Un viognier in purezza che non fa legno, giallo paglierino, note fruttate agrumi rosa pesca e albicocca. Al palato attacco morbido, evoluzione leggermente acida a testimonianza di un ottimo potenziale evolutivo. Finale lievemente amarognolo, vino di grande eleganza.
Secondo piatto
- Straccetti di quarto di manzo al vino rosso su giardino di verdure
Vino Castelletto di Sucàno
Ottimo secondo piatto accompagnato da una riduzione di Castelletto che lo impreziosiva ulteriormente. Anche molto bello!
- Degustazione di formaggio di capra stagionato
Vino Sucàno
Questi deliziosi formaggi sono prodotti dalla fattoria Il Secondo Altopiano attigua al podere della Madonna del Latte, nata dalla passione di un ragazzo siciliano, maturata nel corso di un’esperienza decennale nell’allevamento di pecore e capre di Altopiano Batia, in Sicilia, e dal desiderio di realizzare un progetto che non avesse solo un risvolto economico, ma anche etico e sociale.
Il Sucàno si presenta con un colore rosso intenso profondo, profumi di caffé e cacao e toni speziati di pepe verde, salvia e alloro. Al palato caldo, elegante e complesso, con tannini morbidi, acidità moderata e retrogusto persistente. La sua personalità lo rende molto gradevole anche con il cioccolato. E così è stato! Notevole!!!
Dolce
- Mousse di cioccolato fondente con passatina di fragole fresche
I locali preparati per la cena sono stati apparecchiati in maniera informale ma molto curata, la cucina del piano di sopra era veramente uno spettacolo con il fascino delle cose antiche e i profumi dei manicaretti che gli chef Massimo Baldassare e Claudio Favale stavano preparando per noi. L’aria di festa data dalla convivialità, dal buon cibo e dal buon bere è stata ampliata dal comico Marco Passiglia che ha curato gli intermezzi di cabaret allietandoci con momenti esilaranti. Abbiamo finito con canti e brindisi in attesa di un nuovo appuntamento di Risate & Risotti!
Alcune foto di questo post sono di Fabio Alessandrini che ringrazio!