Cari lettori, ho intenzione di cominciare la mia avventura in questo blog partendo da un dolce tipico sia della mia terra che di questo periodo dell’anno. Ieri si festeggiava Sant’Antonio Abate, un santo che è particolarmente noto in alcune zone del Bel paese; infatti per tradizione si accendono i classici focolari per poi proseguire con la benedizione degli animali. Tutto ciò lega i folclori popolari alla memoria del santo, ma il 17 gennaio è anche la data prestabilita in cui inizia il periodo del Carnevale; in Campania dunque l’inizio di questo periodo coincide con la tradizionale preparazione di un dolce tipicamente invernale: il Migliaccio. Questo dolce ha origine nella Valle Caudina, una zona montuosa che si trova fra Benevento e Avellino, e il suo nome deriva dal termine latino miliacius, ovvero farina di miglio. Infatti la farina di miglio era, anticamente, l’ingrediente principale di questo piatto di cui esistevano due versioni: quella dolce e quella salata. Insomma si trattava di una vera e propria polenta del sud che poteva essere fritta o cotta al forno. Oggi la variante più conosciuta, quella dolce, presenta caratteristiche diverse dal passato: la farina di miglio è sostituita dal semolino e la cottura è al forno. In ultimo bisogna dire che il Migliaccio è considerata la versione povera della sfogliatella napoletana o della pastiera; nonostante questa considerazione però posso garantirvi che questo dolce è ricco di odori e sapori che vi faranno rimanere entusiasti.
Vi propongo la ricetta di mia nonna Antonietta, a cui ieri ho dato un aiuto per la preparazione:
2014-03-04 13.15.03

Ingredienti per 6 persone (stampo da 26 cm):
– 125 g di semola
– 500 ml di latte
– 250 g di ricotta
– 350 g di zucchero
– 25 g di burro
– 4 uova intere più 2 tuorli
– Un pizzico di sale
– Aromi:liquore strega, anice e millefiori.

Preparazione:
In una pentola cuocere la semola insieme al latte e ad un pizzico di sale, mescolando con un cucchiaio di legno, fino a quando non raggiunge bollore e si ottiene la consistenza di un purè. Continuando a girare, sempre a fiamma accesa, inserire poco per volta lo zucchero e il burro; a questo punto la semola dovrebbe sciogliersi e la consistenza diverrà simile ad una crema. Spegnere il fuoco e lasciar riposare il semolino; nel frattempo sbattere le uova intere e i due tuorli insieme agli aromi, incorporare la ricotta e quando questa si sarà sciolta, unire al composto il semolino. Immischiare tutto per bene e, per evitare la formazione di grumi, filtrare in un passatutto oppure frullare con un frullatore ad immersione. Imburrate lo stampo e riempitelo con il composto. Infornare a 180 gradi per 1 ora, quando la superficie diventerà ambrata vi consiglio di adagiare un foglio di carta da forno per evitare che si bruci. Una volta cotto il dolce, cospargerlo di zucchero finché risulta ancora caldo, così quando lo zucchero si scioglierà sarà davvero delizioso.

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