Rustici

Ricette estive

Il caldo è sopraggiunto prima dell’entrata ufficiale dell’estate. Le ricette estive che vi propongo sono decisamente indicate in questo periodo afoso. Frutta, verdura, piatti freschi e dolci semifreddi sono un toccasana per una stagione che richiede tanti sali minerali ed energia per combattere il caldo.

 

Una lista completa di ottime ricette estive dolci

Volete sapere quali sono queste gustose ricette estive dolci? Ecco a voi una lista completa con tanto di link alle singole ricette:

Fragole, Ciliegie, Ricotta, Mascarpone, Latte di Mandorle, Limoncello sono ingredienti tipici dei dolci estivi. Sono freschi e ricchi di proprietà che aiutano il nostro corpo in un periodo dell’anno in cui sali minerali e potassio sono elementi essenziali per stare bene e in forma.

Anche alcuni piatti salati fanno parte delle ricette estive

Fra le ricette estive troviamo anche dei piatti salati. Di fatto il caldo non ci deve far rinunciare a pietanze gustose che deliziano i nostri palati.

Queste due ricette non vi deluderanno. Il Danubio Salato, infatti, può essere mangiato anche durante gite fuori porta o durante pic nic in zone di montagna. Mentre le Pizzacce sono ottime come antipasto durante un pranzo domenicale in famiglia o fra gli amici.

 

Quiche con Verza e Provola

Cari lettori, questa Quiche con Verza e Provola ha un sapore divino. Prima di passare alla ricetta ecco per voi la storia della Verza.
La verza è una varietà di cavolo, simile al cavolo cappuccio. È un ortaggio invernale.
nell’antichità la brassica (il nome latino del cavolo) godette di una fama straordinaria non solo come alimento adatto a tutte le stagioni, crudo o cotto, ma anche come rimedio a una molteplicità di affezioni (compresa impotenza e ubriachezza).
Questo robusto ortaggio, nelle sue diverse varietà, ha costituito per secoli un caposaldo alimentare, immancabile materia prima di zuppe e minestre, da solo o accompagnato da altri ingredienti come la carne di maiale nella casseula lombarda. Può anche essere scorta alimentare conservata per fermentazione controllata, i crauti, anch’essi a volte compagni di salsicce e altri tagli di maiale, come nella choucrute alsaziana. Proprio in Alsazia il cavolo ha conservato a livello popolare una ricca serie di detti, credenze, pratiche sulle quali ci vogliamo soffermare. Nell’immaginario dei contadini di quelle terre, l’ortaggio ha una valenza simbolica particolare. Le foglie centrali del cavolo cappuccio (come del resto la rosa) vengono assimilate al sesso femminile, mentre il fusto, il caulis latino (da cui “cavolo” in italiano) rappresenta il membro virile; è questo, in fondo, lo stesso meccanismo che spiega gli eufemistici modi di dire popolari italiani (non capisci un cavolo, non c’entra un cavolo, lo scherzo del cavolo, testa di cavolo ecc.).
Ma più interessante è la similitudine istituita tra il ciclo vitale del cavolo, in Alsazia tradizionalmente seminato a marzo e raccolto nove mesi dopo, a novembre e la gestazione umana. Oltre alle trasparenti allusioni accennate, si aggiunga che alle contadine che estraggono con le due mani con gesto roteante la “testa” da terra e tagliano la radice (il “cordone ombelicale”) viene popolarmente dato il nome di “levatrici”.
La Verza, infine, contiene: vitamina E, un potente antiossidante; zolfo, utilissimo per l’apparato respiratorio; e un principio attivo molto raro che serve a proteggere le mucose dello stomaco e dell’intestino.
Fonti:http://www.taccuinistorici.it/ita/news/antica/orto-frutti/storia-del-cavolo.html
http://www.alimentipedia.it/verza.html
http://www.lucasardellaejanira.it/dettaglio-post-rubrica.php?id=275&page=
quiche con verza e provola

Ingredienti:
-1 verza
-2 uova
-Noce Moscata q.b.
-Sale q.b.
-Pepe q.b.
-1 Provola grande
-1 rotolo di pasta brisè
-1 fetta doppia di prosciutto cotto da 150 g

Preparazione:
Sbollentare le foglie di verza in acqua salata. Nel frattempo tagliare a cubetti la provola.
In una ciotola sbattere le uova con sale, noce moscata e pepe. Unire la provola, la verza e il prosciutto cotto tagliato a dadini. Srotolare la pasta brisè e porla in una teglia e, in seguito, bucherellarla. Versare il composto di uova, verza e provola e cuocere in forno a 180 gradi per 30 minuti circa.

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Cotechino in crosta

Cari lettori la proposta di oggi riguarda un secondo trasformato in un rustico: il Cotechino in Crosta. Se vi è avanzato del Cotechino dopo le vacanze vi consiglio di cucinarlo in questo modo veloce, economico e buono!
Il cotechino Deve il suo nome alla cotica, la cotenna di maiale, e prende nomi locali a seconda della zona in cui viene prodotto. La tradizione vuole che sia il piatto che si consuma il primo giorno dell’anno (o l’ultimo) accompagnato dalle lenticchie.
Il cotechino molto più antico dello zampone,è nato come insaccato povero: veniva consumato abitualmente col minestrone e con la zuppa di legumi. Lo facevano, ovviamente a mano, i “lardaroli e salsicciari” modenesi, gli ex “beccai”, che si riunirono in corporazione autonoma solo a partire dal 1547. Ma è di circa duecento anni dopo: del 1745 la prima citazione ufficiale del cotechino: in un “calmiere” ne viene indicato il prezzo, e la prima ricetta compare l’anno successivo. Praticamente l’altro ieri, se si pensa che la prima raffigurazione di un salame è stata trovata a Tebe nella tomba di Ramsete II, e risale al 1166 a.C.
La vera nobiltà culinaria il cotechino l’acquisisce però soltanto all’inizio del secolo scorso: nel 1910 il grande Pellegrino Artusi dedica al “Cotechino Fasciato” la ricetta n. 322 del suo famosissimo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, arrivato in meno di vent’anni a ben 13 edizioni.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Cotechino
http://www.cotechino.it/origine.htm
cotechino in crosta
Ingredienti:
-1 cotechino precotto
-1 rotolo di pasta sfoglia
-Verza o biete a foglie larghe q.b.
-Sale q.b.
-Olio evo q.b.

Preparazione:
Bollire il cotechino come riportato sulla confezione. Dopo la cottura privarlo della pelle e farlo raffreddare. Nel frattempo sbollentare qualche foglia di verza o bieta.
Stendere la pasta sfoglia e bucherellarla, ricoprirla con le foglie di bieta o verza aggiustando di sale e pepe. Porre il cotechino nella parte iniziale della sfoglia e avvolgere come si fa con un rotolo. Cuocere in forno a 180 gradi per 35-40 minuti.

Danubio salato

Cari lettori, oggi vi parlerò di un rustico saporito: il Danubio salato. Questa pietanza è di origine austriaca ma deve il suo successo alla città di Napoli. Infatti c’è chi dice che il Danubio fu portato in città dal pasticciere calabrese, che lavorava a Napoli, Mario Scaturchio che aveva una zia di origine austriaca; oppure c’è chi dice che questo piatto fu portato nella città partenopea da alcuni cuochi viennesi giunti a Napoli a causa del matrimonio fra Ferdinando I e Maria Carolina di Asburgo-Lorena. A Napoli questa preparazione viene soprannominata anche “Danubiana” o “Pizzicata”, quest’ultimo appellativo deriva dal fatto che durante la chiusura delle palline del Danubio si dice che l’impasto debba essere “pizzicato”.
Passiamo alla ricetta, che è assolutamente appetitosa:
danubio salato

Ingredienti:
Per l’impasto:
-550 g di farina manitoba
-Una presa di sale
-30 g di zucchero
-1 bustina di lievito disidratato
-230 ml di latte tiepido
-1 uovo
-50 ml di olio extravergine di oliva Dante
Per il ripieno:
-Potete usare ciò che volete: zucchine e ricotta, carne macinata e ricotta, prosciutto cotto e scamorza, ecc.
Per decorare:
-1 uovo
-1 cucchiaio di latte
-Semi di sesamo q.b.

Preparazione:
In una ciotola versare la farina setacciata e aggiungere il lievito, lo zucchero, l’uovo, l’olio, il latte tiepido e infine il sale. Cominciare ad unire gli ingredienti con una forchetta e quando l’impasto comincerà ad amalgamarsi toglietelo dalla ciotola e lavoratelo su una spianatoia. Appena il composto sarà pronto porlo in una ciotola, coperta con pellicola, e farlo lievitare per 2 ore in forno spento con luce accesa. Nel frattempo preparare il ripieno che dovrà essere tagliato in modo piccolo per poter entrare in ciascuna pallina dell’impasto. Dopo la lievitazione, arrotolare l’impasto come un serpentone e ricavare 30 parti. Stendere tutte le parti con un mattarello ottenendo una forma circolare. A questo punto riempire al centro tutte le parti e chiudere “pizzicandole”. Posizionare tutte le palline ottenute in una tortiera, imburrata e infarinata, da 28 cm e coprire con la pellicola, per poi far lievitare in forno spento per un’altra ora. Quando la lievitazione sarà avvenuta e tutte le palline si saranno unite, spennellare con l’uovo e il latte e cospargere con i semi di sesamo. Cuocere per 15 minuti a 180 gradi e per altri 15 a 160.

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Torta salata morbida

Cari lettori, voglio presentarvi un rustico ideale per un sabato sera tra amici o in famiglia, è facile da preparare ed è ottimo come sapore perchè è davvero sofficissimo. Pensate che non dovrete impastare nulla dato che si utilizza il lievito istantaneo per torte salate. Prima di introdurvi la ricetta voglio però dedicare un pò di attenzione alla storia della farina. 30.000 anni fa l’uomo aveva introdotto già le piante nella sua dieta e, dunque, anche l’uso di macinarle per ottenere un prodotto. Questa scoperta sull’uso delle piante e della loro macinazione è avvenuta in Toscana e ha anche dimostrato che l’uomo all’epoca era in grado di conservare e trasportare la farina. Durante l’arco della storia la produzione di farina è mutata di pari passo alla nuove tecniche industriali, infatti oggi la farina attraversa un processo di raffinamento prima di essere messa in commercio.
Adesso dedichiamoci alla ricetta della Torta salata morbida, gli ingredienti devono essere misurati con il vasetto di yogurt:
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Ingredienti:
-125 g di yogurt bianco
-2 vasetti di farina
-1 vasetto di amido di mais
-1 vasetto di olio di semi
-1 vasetto di latte
-1 vasetto di parmigiano
-3 uova
-1 bustina di lievito istantaneo per torte salate
-1 pizzico di sale
Per il ripieno con salumi:
-200 g di scamorza
-100 g di prosciutto cotto
-100 g di salame milanese
Oppure in alternativa potrete mettere un ripieno vegetariano:
-200 g di scamorza
-100 g di zucchine
-100 g di melanzane
Preparazione:
Sbattere i tuorli delle uova con lo yogurt e il latte. Con un cucchiaio di legno unire la farina setacciata, l’olio, il parmigiano e l’amido di mais setacciato. Aggiungere il sale e il lievito setacciato. A questo punto unire il ripieno o di salumi o quello con le verdure (in quest’ultimo caso dovrete tagliare la verdura a cubetti non troppo piccoli, rosolare le zucchine con un pò di olio e aglio e le melanzane con olio, aglio e pepe). In ultimo, mescolando dal basso verso l’alto, aggiungere gli albumi precedentemente montati a neve. Imburrare e infarinare una teglia di 24 cm e infornare a 180 gradi per 30 minuti.

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