Dolci al forno

Torta con Pere e Miele

Cari lettori voglio mostrarvi la mia prima Foto Ricetta Step-by-step che riguarda una Torta davvero buona, ovvero la Torta con Pere e Miele.

Ingredienti per teglia da 24 cm:

  • 500 g di farina
  • 330 g di zucchero
  • 350 g di miele
  • 6 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • Zenzero q.b.
  • 4 pere
  • 300 g di burro
  • 250 ml di latte

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Ciambelle al Mascarpone da farcire

mascarponeCari lettori, oggi vi parlerò di alcune ciambelle molto leggere (senza olio o burro e cottura al forno) che possono essere farcite con Nutella o Crema: le Ciambelle al Mascarpone.
Ciambelle al mascarpone
Ingredienti:
-200 g di mascarpone
-400 g di farina 0 manitoba
-100 g di zucchero
-150 ml di latte
-10 g di lievito di birra fresco o 35 g di lievito madre essiccato
-1 uovo
-Aromi: anice e millefiori
-Zucchero q.b.

Preparazione:
Mettere la farina a fontana e al centro porre l’uovo, lo zucchero, il mascarpone, gli aromi, il latte e il lievito (nel caso in cui usiate il lievito di birra fresco scioglietelo nei 150 ml di latte tiepido). Ottenere un impasto morbido e farlo lievitare in una ciotola, coperta di pellicola, nel forno spento (con luce accesa) per 3 ore.
Stendere l’impasto, infarinando la spianatoia e il mattarello. Ricavare dei cerchi con un bicchiere e formare un buco nel mezzo. Cuocere in forno a 170 gradi per 15 minuti. Cospargere le ciambelle ancora calde con lo zucchero semolato.

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Raffiuoli

Cari lettori, in vista di Capodanno vi propongo una ricetta partenopea indicata per questa festività: i Raffiuoli. Questo dolce, tipico della tradizione napoletana, deve il suo nome ai ravioli di pasta fresca imbottiti che solitamente vengono preparati al Nord Italia, infatti fu proprio a loro che nel Settecento, le monache benedettine del convento di San Gregorio Armeno, si ispirarono, dando vita a un “raviolo” dolce dal ripieno incantevole.
Si tratta di dolcetti di Pan di Spagna dalla forma ovale che possono essere ricoperti di marmellata all’albicocca e pasta reale, oppure in una seconda variante, imbottito con crema alla ricotta, chicchi di cioccolato e ricoperto di glassa bianca. Erroneamente, molti confondono la seconda versione di questo dolce con l’originale cassatina, che pur essendo molto simile non è la stessa cosa.
Io vi proporrò la versione tradizionale.
Fonte: http://www.vesuviolive.it/cultura/cucina/125334-raffiuoli-dolce-partenopeo-ispirato-dalla-cucina-del-nord/
raffiuoli
Ingredienti:
Per il pan di spagna:
-100 g di farina
-85 g di zucchero
-2 uova
-Buccia di limone grattugiata q.b.
-Vanillina
Per lo sciroppo di marmellata:
-40 g di marmellata di albicocche
-2 cucchiai di zucchero
-1 bicchierino di acqua
Per la glassa reale:
-200 g di zucchero a velo
-2 albumi d’uovo

Preparazione:
Sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina setacciata, la vanillina e la buccia di limone. A parte montare a neve gli albumi e incorporarli delicatamente all’impasto. Foderare una teglia con carta da forno e versare l’impasto in una tasca da pasticciere. Con la sacca fare una striscia lunga circa 6 cm, senza spezzare l’impasto porre una seconda striscia sulla prima (una sopra l’altra) e continuare in questo modo (distanziandole) fino all’esaurimento del’impasto. Infornare a 180 gradi per 15 minuti. Lasciar raffreddare.
Da parte preparare la glassa (che può essere liberamente colorata) montando a neve 2 albumi con lo zucchero a velo. Spalmare la glassa sulla superficie inferiore dei Raffiuoli e lasciarla rassodare.
Da parte, in un pentolino, riscaldare la marmellata con 2 cucchiai di zucchero e 1 bicchierino di acqua. Rigirare i Raffiuoli e spennellare l’altra superficie con lo sciroppo di marmellata. Lasciar asciugare.

Torta di Natale con frutta esotica

Cari lettori a Natale si usa mangiare la frutta esotica e in Inghilterra è stata inventata, un pò di anni fa, una torta che contenessi questo genere di frutta, parlo della Torta di Natale con frutta esotica. Prima di passare alla ricetta vi racconterò la storia dei datteri, uno degli ingredienti principali di questa pietanza.
La palma da datteri ha origine africana e mediorientale. Il suo nome proviene dal greco “daktilos” (dito) per la forma che ricorda una falange ed è considerata la prima pianta coltivata dall’umanità.
Già nell’Egitto dinastico era un albero apprezzato per i suoi frutti molto energetici (70% zuccheri del peso, sali minerali e vitamine), mangiati freschi o secchi.
Presso i romani i datteri venivano anche utilizzati per aromatizzare il vino, per fare dolci, e per produrre con la loro fermentazione bevande alcoliche. A questa pianta i latini attribuivano valori simbolici di onore e vittoria, perché pur gravata dal peso consistente dei suoi frutti non si piegava, ma anzi cercava disperatamente di ergersi verso l’alto. In epoca imperiale si usava donare un ramo di palma ai grandi attori, auriga o gladiatori, e anche Cristo entrando a Gerusalemme per compiere il suo destino fu festeggiato con foglie di palma.
Un medico arabo dell’antichità attribuiva ai datteri la virtù di rendere agili e forti i popoli nomadi, che se ne nutrivano durante le traversate del deserto.
Nei ricettari medievali e rinascimentali era presente non soltanto quale frutto servito a fine pranzo, ma anche come ingrediente fondamentale di vivande complesse, quali torte e pasticci, spesso in unione con altri ingredienti salati.
Torta di Natale con frutta esotica

Ingredienti (stampo da crostata):
-2 rotoli di pasta brisè
-3 banane
-12 datteri
-1 ananas
-50 g di zucchero
-Succo di un limone

Preparazione:
Tagliare a fette l’ananas, privarla della scorza e della parte centrale. Tagliare le fette a pezzettini. Privare i datteri del nocciolo e tagliare ognuno a pezzetti. Raccogliere in una ciotola le banane (tagliate a pezzi) con l’ananas e i datteri. Irrorare la frutta con il succo di limone e mescolare con lo zucchero e lasciare macerare per 30 minuti. Foderare lo stampo con carta forno e stendere il primo rotolo di brisè praticando dei fori. Sgocciolare la frutta e distribuirla all’interno della brisè. Ricoprire con l’altro rotolo di brisè praticando dei fori. Infornare a 170 gradi per 40 minuti.

Pandoro alla napoletana

Cari lettori, oggi vi propongo il Pandoro alla Napoletana, una versione partenopea simile a quella veronese ma che elimina i procedimenti di lievitazione. Prima di passare alla ricetta però diamo un’occhiata alla storia del Pandoro classico.
Questa è una golosità tipica veronese, delicata, soffice, “cresciuta”, che ha trovato un posto d’onore sulle tavole italiane di Natale. La sua storia è ricca di aneddoti e leggende. L’attuale versione del pandoro risale all’ottocento come evoluzione del “nadalin”, il duecentesco dolce della città di Verona. Il suo nome e alcune delle sue peculiarità risalirebbero invece ai tempi della Repubblica Veneziana (prospera nel Rinascimento fino all’esibizionismo grazie al commercio marittimo con l’oriente), dove sembra fra l’offerta di cibi ricoperti con sottili foglie d’oro zecchino, ci fosse anche un dolce a forma conica chiamato “pan de oro”. Un’altra storia assegna la maternità del pandoro alla famosa brioche francese, che per secoli ha rappresentato il dessert della corte dei Dogi.
In ogni caso c’è una data che sanziona ufficialmente la nascita del pandoro, il 14 ottobre 1884, giorno in cui Domenico Melegatti depositò all’ufficio brevetti un dolce dall’impasto morbido e dal caratteristico stampo di cottura con forma di stella troncoconica a otto punte, opera dell’artista Dall’Oca Bianca, pittore impressionista.
Fonte:http://www.taccuinistorici.it/ita/news/moderna/dolci/pandoro-della-Serenissima.html

pandoro alla napoletana

Ingredienti (stampo da 22 cm):
-150 g di semola
-180 g di zucchero
-100 g di farina di mandorle
-4 uova
-200 g di burro
-100 g di bucce candite o gocce di cioccolato
-Vanillina
-Buccia grattugiata di un limone
-Zucchero a velo q.b.
-1 bustina di lievito per dolci

Preparazione:
Sbattere il burro fuso con lo zucchero. Unire un uovo alla volta, la buccia di limone e la vanillina. Amalgamare bene e aggiungere al composto la semola, la farina di mandorle, le gocce di cioccolato e il lievito setacciato. Imburrare e infarinare lo stampo e infornare a 180 gradi per circa 30 minuti. Completare con zucchero a velo.