Castagnaccio

 

Castagnaccio
Castagnaccio

Avete notato che l’autunno è  la stagione in cui riaffiora sempre qualche vena di malinconia? Sarà per le giornate più corte, per le foglie che cadono, per il cielo sempre più grigio….sarà perché l’estate ti dà la scossa di serotonina che cala bruscamente nelle giornate grigie di ottobre…. dategli tutte le spiegazioni che volete. Io ne ho una tutta mia. A me l’autunno mi ricorda i miei nonni. Mio nonno amava mangiare tutto quello che era assolutamente di stagione. Aveva un camino gigantesco nella sua casa sulle colline di Prato. Ci si entrava dentro, ci si sedeva intorno e si chiacchierava. E d’autunno si cucinavano le castagne. Le “frugiate”, come si chiamano a Prato. Poi, dopo che erano cotte,il nonno prendeva uno straccio, lo inzuppava di vino rosso, ci metteva dentro le frugiate e lo chiudeva. Le lasciava qualche minuto a riposare, poi si mangiavano. Avevano tutto un altro sapore. E poi la nonna partiva alla ricerca della farina di castagne perfetta. Non doveva essere amara, doveva essere dolcissima perché sennò voleva dire che l’avevano bruciata. E non doveva essere dell’anno prima, ma nuova. Farina dolce nuova, olio nuovo, pinoli e uvina passa. Questi sono gli ingredienti del Castagnaccio. Non faceva solo il Castagnaccio, con la farina dolce, ma faceva anche la polenta dolce, che lei la chiamava “pattona”,e le frittelle di farina dolce. Io mescolavo la pastella e ogni tanto ci inzuppavo un dito e lo portavo in bocca…. non riesco più a sentire quel sapore dolce di castagne, forse perché non riesco più a trovare una buona farina come si deve, o forse perché non è più quella che usava la nonna….

per una teglia da forno 

500 g di farina di castagne

1 litro e 200  di acqua

100 g di uvetta

100 g di pinoli

50 g di noci sgusciate

3 cucchiai di olio extravergine di oliva

Qualche rametto di rosmarino  (facoltativo)

Un pizzico di sale

Versare a filo l’acqua sulla farina mescolando bene con una frusta, in modo che non rimangano grumi, continuare a mescolare finché non risulti una pastella liscia e piuttosto liquida. Aggiungere l’olio e il sale, amalgamare bene il tutto. Versare in una teglia da forno unta di olio, possibilmente di ferro, il Castagnaccio deve essere spesso almeno 1 cm. Cospargere con l’ uvetta precedentemente messa a bagno un quarto d’ora in acqua calda, i pinoli appena tostati un minuto in padella, le noci tritate grossolanamente e un filo di olio, se vi piace qualche rametto di rosmarino  (io non lo gradisco,quindi non c’è lo metto). Cuocere in forno preriscaldato  a 200 gradi per 40 minuti circa…. la mia ricetta è un pochino diversa dalle altre, perché risulta più liquida la pastella,quindi ci vuole qualche minuto in più di cottura. In ogni caso vi accorgerete che è cotto quando la superficie avrà delle screpolature, e farà una leggerissima crosticina arrostita. Occhio a non farlo bruciare altrimenti prenderà un sapore un po’ amaro. Lasciate raffreddare e servite tagliato a quadrotti. Magari con un bicchierino di vin santo toscano.

2 Risposte a “Castagnaccio”

    1. Certamente tesoro, puoi non metterla, magari aggiungi un po’ di pinoli o varia il tipo di frutta secca….mia nonna metteva noci e pinoli ma nulla ti vieta di mettere le nocciole per esempio! Un abbraccio cara!

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