E’ il Moscato Bianco il vitigno che caratterizza in maniera spiccata questo vino di Chambave, la stessa varietà che è giunta in Italia dall’ Asia Minore in epoca pre-romana. Il territorio di questo vino si espande lungo il corso della Dora Baltea, sia alla destra che alla sinistra per i paesi di Chambave e Chatillon, e alla sinistra per Mantjovet, Saint-Vincent, Saint-Denis e Verrayes, ad altitudini tra i 750-750 metri sopra il livello del mare.
La vendemmia avviene tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre e possono seguire due diversi metodi di lavorazione: se vengono immediatamente sottoposte a pressatura e a fermentazione, si produce un vino (Valle d’Aosta Chambave Moscato) fresco aromatico e di pronta beva; quando i grappoli vendemmiati vengono posti ad appassire per alcune settimane su graticci nei locali di cantina, il risultato è un vino riccamente dorato e intensamente aromatico (Valle d’Aosta Chambave Moscato Passito).
Il colore va da giallo paglierino a giallo dorato con riflessi ambrati. Il profumo delicato, aromatico, con accentuazioni di intensità nella tipologia Passito; il sapore da fine a secco, a dolce e aromatico. L’ invecchiamento va da 2-3 anni fino a 6 anni per il Passito.
La tavola offre numerose occasioni per consumare il Moscato di Chambave. La tipologia fragrante si accompagna a biscotti e pasticceria secca, ma anche a crostacei e pesci salsati e a piatti a base di uovba. Decisamente accattivante è il Moscato di Chambave nella tipologia Passito, il cui colore dorato, il profumo intenso e aromatico e il sapore dolce si prestano bene per accostamenti con foie gras e formaggi erborinati ( il Gorgonzola).