Uova strapazzate

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Le uova strapazzate sono un piatto molto diffuso a base di uova. Il piatto consiste nel mischiare insieme tra loro l’albume ed il tuorlo dell’uovo per poi friggerlo in olio caldo rompendo (da cui strapazzare) la rappresa delle uova.
La preparazione delle uova strapazzate permette numerose varianti grazie all’aggiunta di altri ingredienti. La ricetta classica prevede che le uova vengano sbattute crude. Alla miscela vengono poi aggiunti vari ingredienti secondari, come brodo, panna, latte, burro, semplice acqua o olio in modo da ottenere una mistura più soffice. In genere si aggiungono circa 1 cucchiaio di liquido per uovo, poi del sale, del pepe  o altri aromi per aggiustarne il sapore.
Il preparato viene poi posto in una padella preriscaldata su un forno a gas, permettendone la cottura prosegue poi a fiamma bassa rompendo, e quindi “strapazzando”, la coagulazione della miscela tramite un cucchiaio di legno. Una volta che il grosso della parte liquida si è solidificato si usa aggiungere ingredienti come prosciutto, erbe aromatiche o formaggio da incorporare nella mistura di uova.

Ingredienti per 4 persone:

6 o 8 uova freschissime
Una noce di burro
Sale q.b.
Pepe bianco q.b.
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
4 cucchiai di parmigiano grattugiato

Preparazione:

Rompete le uova in una ciotola. Sbattetele con una forchetta fino ad ottenere una consistenza abbastanza omogenea, con i bianchi e i tuorli ben amalgamati tra loro.
Condite con sale, pepe, il parmigiano, il prezzemolo e l’erba cipollina a piacere. Unite 6-8 cucchiai di acqua o latte o panna e sbattete ancora un po’ per incorporarla bene. Scaldate una padella antiaderente a fuoco bassissimo. Fatevi sciogliere il burro e versate il composto. Iniziate subito a mescolare con un cucchiaio di legno e mantenete sempre il fuoco al minimo. Continuate a mescolare piano, senza sbattere per non raffreddare eccessivamente le uova, per circa 8-10 minuti. Tanti ne occorrono per ottenere delle uova strapazzate a regola d’arte. Si possono servire a colazione o anche per pranzo accompagnati da pane tostato.