Necci con Ricotta – Chiara

La nostra amica Chiara ci propone una ricetta tipica Toscaca il necci con la ricotta, ovvero sono crêpes fatte solo di farina di castagne e acqua e farcite con la ricotta.

necci con ricotta

Necci con Ricotta – Chiara

Vediamo, passo passo, come si preparano

Ingredienti:

  • 200 gr di farina di castagne (neccio)
  • 1 cucchiaio di zucchero (facoltativo)
  • Ricotta
  • 1 pizzico di sale
  • acqua q.b.

Preparazione:

Sciogliete in una ciotola la farina di neccio (passata in un setaccio o in un colino per non formare grumi) con l’acqua, aggiungere lo zucchero e sale e mescolare bene.

15095593_1305172112867463_7412613203591553352_n

Lasciate riposare, poi rumate (rimescolate) ancora, scaldare l’olio in una padella e, quando sarà ben caldo, versare il composto a piccole dosi utilizzato un cucchiaio.

15037149_1305172032867471_4194229141473137379_n

Girare affinché cuociano da entrambe le parti e servire calde.

Informazioni:

  • Tempo di preparazione: 10  minuti
  • Tempo di cottura: 10 minuti
  • Tempo totale: 20 minuti

 

https://youtu.be/Q6mn6Z__Xrs

 

Se la ricetta è stata di tuo gradimento metti mi piace sulla Pagina Facebook del Blog

 

Torna alla HOME PAGE

 

Approfondimenti:

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

I necci o nicci, o cian, sono un piatto tipico di Pescia e della Montagna Pistoiese, della Lucchesia, alta Versilia, Garfagnana, Corsica e dell’alta valle del Reno, nell’appennino bolognese.

Altri nomi utilizzati sono ciacci (in Versilia e alta Garfagnana), caccìn (in provincia della Spezia), panèlle (Sestri Levante e dintorni), castagnacci oppure patolle (con cui si identifica un impasto più consistente), nicci (in Corsica).

Oggi si tende a considerare il neccio come un dolce, ma le popolazioni rurali lo consumavano accompagnato con vivande salate.

L’impasto è costituito da farina di castagne, acqua e poco sale.

La difficoltà maggiore è data però dalla loro cottura, per la quale sono necessarie sia una notevole perizia che appositi strumenti, detti “testi”, da mettere sul fuoco del camino, oppure i “ferri”, che sono dei cerchi di ferro con dei lunghi manici, che vanno messi sul piano della stufa a legna.

I testi sono più usati sul versante bolognese dell’Appennino, i ferri, maggiormente sulla Montagna Pistoiese.

La cottura con i testi è particolarmente elaborata: appena sono stati scaldati, su di un testo vengono posate tre foglie di castagno, raccolte in estate e fatte rinvenire in acqua tiepida, poi un mestolo di impasto, altre tre foglie e altro testo caldo, fino a formare una pila.

In questo modo il neccio non si attacca al testo e assume aroma e sapore dalle foglie.

Salva