Cipolle caramellate – Carmen

La nostra amica Carmen la ricetta di queste belle cipolle caramellate sono un ottimo contorno per molti piatti, ma soprattutto un contorno originale per accompagnare secondi di carne.

Vediamo, passo passo, come si preparano

Ingredienti

  • 1 kg cipolle rosse
  • 4 cucchiai olio
  • 3 cucchiai zucchero di canna
  • ½ bicchiere aceto vino rosso
  • olio evo
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.

Preparazione:

Le cipolle si tagliano in fettine sottili e si mettono in padella con olio evo a stufare con il coperchio per qualche minuto.

Poi si mette lo zucchero,il sale, il pepe e si cuoce per 10 minuti.

Mettiamo l’ aceto di vino e lasciamo cuocere finché si evapora il liquido per una ventina di minuti.

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Informazioni

  • Tempo di preparazione: 10 minuti
  • Tempo di cottura: 30 minuti
  • Tempo totale:  40 minuti

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Approfondimenti

La cipolla è un alimento che, in genere, viene incorporato nelle preparazioni culinarie per insaporire la ricetta che lo contiene; la sua presenza è quindi integrativa, o meglio supplementare.

Assieme all’olio, alle carote e al sedano, costituisce la base del così detto “soffritto”, elemento fondamentale per favorire la “presa di corpo” di moltissime preparazioni.

Seppur meno conosciute, non mancano le ricette che impiegano la cipolla come elemento principale.

Alcuni esempi sono: cipolline in agrodolce, cipolla gratinata al forno, cipolla al cartoccio, supplì di cipolla rossa con aceto balsamico e zucchero di canna, minestra di cipolle ecc.

Altre ricette classiche che prevedono l’utilizzo immancabile della cipolla sono: frittata con cipolle, piadina con salsiccia e cipolla, insalata mista e cipolle ecc.

Molti credono che la cipolla sia un prodotto tendenzialmente POCO digeribile, in quanto l’odore tende a “riproporsi” insistentemente nell’alito per diverse ore dopo il pasto. In realtà, la cipolla è un alimento TUTT’ALTRO che “pesante”; si tratta di una verdura che transita rapidamente nello stomaco e nell’intestino.

Ciò che determina l’inconveniente di cui sopra è la relativa componente aromatica, la quale fatica a svanire sia dalle mucose orali, sia da quelle gastriche. Se il pasto, oltre ad essere ricco di cipolle, è stato anche piuttosto corposo (quindi difficile da digerire e permanente nello stomaco), l’effetto indesiderato sarà certamente amplificato.
Alcuni sistemi utili a moderare l’effetto “alitosico” della cipolla sono: l’eliminazione della così detta anima, ovvero il germoglio interno (soprattutto se già verdognolo), e l’ammollo della cipolla già tagliata nel latte (in quest’ultimo caso non è ben chiaro quale sia il meccanismo in atto, ma empiricamente sembra funzionare).

Inoltre

Ricordiamo nuovamente che la cipolla tende a perdere gran parte del suo contenuto nutrizionale con la cottura; inoltre, se è vero che conferisce un ottimo gusto alle ricette, è altrettanto vero che, una volta “bruciacchiata”, rovina TOTALMENTE la preparazione in oggetto.

Il livello di cottura più idoneo è detto “imbiondire” e prevede una leggerissima alterazione cromatica del bulbo che, da bianco, acquisisce una sfumatura giallina.

Per ottenere una cipolla correttamente imbiondita è possibile unire poca acqua all’olio dentro la padella ancora fredda; in questo modo, durante la cottura, il liquido non raggiunge temperature “pericolose” e la cipolla rimane ben idratata. Una volta appassita, dovrà essere fatta asciugare con cautela e a fuoco lento.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/cipolla.html