Dal Piemonte alla Toscana passando per Lombardia e Veneto, con qualche incursione campana, un itinerario gastronomico che illustra un po’ la mia vita. Un percorso doveroso che inizia dal Piemonte, regione nella quale sono nata e vissuta per 26 anni, continuando per Lombardia e Veneto che sono le origini dei miei genitori, per arrivare alla Toscana, regione nella quale mio marito ed io abbiamo dato vita alla nostra famiglia ben ventinove anni fa e da questa unione sono nati Rossella e Jacopo. Sia il marito che i figli apportano volentieri ricette e consigli nel mio blog. E’ una pagina che man mano si aggiornerà quando usciranno ricette adatte.
Questo itinerario lo dedico a te papà, ci sono le tue ricette preferite….
DAL PIEMONTE ALLA TOSCANA
PIEMONTE
Grissini piemontesi, il grissino per eccellenza è quello nato e prodotto a Chieri e dintorni, il grissino rubatà, ruzzolato. Spesso mi recavo con la mia amica Maddalena da un fornaio chierese per acquistare questa bontà, sempre buoni per giorni e giorni. Qui trovate la mia ricetta, non sono fornaia ma erano davvero buoni lo stesso. Anche in versione con lievito madre.
Bagna Cauda, il piatto piemontese per eccellenza, una salsa molto saporita a base di aglio e acciughe. A che non l’ha assaggiato può sembrare una cosa poco commestibile, come mi è successo tante volte, ma quando hanno iniziato a gustare la verdura nell’intingolo bollente si sono tutti ricreduti.
Agnolotti a modo mio. Era il nostro piatto natalizio e pasquale, gli agnolotti non mancavano mai. Conditi al ragù oppure al burro e salvia, sono favolosi.
Bigoli in salsa. Questa ricetta era la classica della vigilia, sia di Natale che di Pasqua, un ricordo del Veneto. Molto semplice, poche acciughe (acquistate al mercato) sciolte in poco olio e con questo condivano gli spaghetti (bigoli).
Asparagi in camicia. In primavera era un nostro piatto abbastanza ricorrente. Sia con l’uovo in camicia che con l’uovo sodo sbriciolato. In alternativa agli asparagi a mio padre piaceva cercare un arbusto molto simili, detto bustangolo, che veniva poi lessato e condito con olio e sale.
Brasato al Barolo. Si prepara con il girello di vitello o simili, una cottura lenta innaffiato da un buon Barolo, rendendo questa ricetta squisita ma poco economica. Il Barolo è uno dei vini più famosi. È prodotto con l’uva Nebbiolo, uno dei più grandi vitigni del mondo, presente quasi unicamente in Piemonte. (Fonte Alimentipedia).
L’ossobuco, non è proprio piemontese, un po’ lombardo, questa ricetta era abbastanza ricorrente a casa mia. Mio padre prediligeva gli ossibuchi piuttosto piccoli che si acquistavano sempre dal nostro macellaio di fiducia Gianfranco.
Biscotti di meliga, biscotti secchi preparati con farina di mais e farina 00, fragranti e semplicemente buoni, magari accompagnati da un bicchierino di Moscato d’Asti.
Dolce semolino, il dolce che ha accompagnato la mia infanzia, semplicissimo e buono. Così al naturale, impanato e fritto oppure al cacao. Il semolino dolce è presente anche nel fritto misto alla Piemontese.
CAMPANIA
Cavatelli saporiti. I cavatelli si preparano a mano con farina di semola e farina 0, acqua e sale. Poi si da loro la forma con i polpastrelli delle mani.
Peperoni saporiti. Un modo di cucinare i peperoni, molto gustosi ed appunto saporiti per i capperi, le olive ed il pangrattato. Un piatto di mio marito, solitamente lo prepara lui.
TOSCANA
Polenta e cavolo nero. Il cavolo nero è un protagonista nella cucina toscana, meglio utilizzando dopo i primi freddi, pieno di proprietà salutari.
Arista di maiale arrosto. Piatto toscano, saporito ed economico. Io preferisco l’arista che ha un po’ di filetto, molto più gustosa e morbida.
Peposo dell’Impruneta, gustoso secondo piatto toscano preparato con il muscolo di vitello. Una cottura lenta rende la carne tenerissima e gustosa.
Trippa con fagioli, piatto della tradizione toscana. La preparava anche mia madre ma leggermente diversa. Inoltre in Piemonte c’è la Tripa d Muncalé, trippa di Moncalieri, è una trippa che viene prodotta facendo bollire in acqua salata almeno 8 ore i diversi tipi di trippa. Viene poi compressa in stampi e insaccati. Si gusta come antipasto affettato e condito con olio, sale, pepe, aglio e limone, oppure come piatto caldo (fonte: Prodotti tipici del Piemonte)
Cantuccini di Prato. A Prato c’è un negozio La Mattonella di Mattei che da tanti anni sforna i cantuccini, mi ricordo li confezionavano in sacchetti blu erano proprio una specialità. Ora nel tempo il negozio si è evoluto al passo dei tempi sempre con gli stessi biscotti e molto altro. I cantuccini si gustano a fine pasto inzuppandoli nel Vin Santo.
Frittelle di farina di castagne. In Toscana li chiamano “necci”, sono preparate con la farina di castagne, acqua o latte e poi cotte dentro ad un testo di ghisa sulla brace. Vengono farcite con ricotta. Le ho riprodotte in padella e sono energetiche per i nostri figli che studiano, magari accompagnati da crema di nocciole o miele.
Pan con l’uva, sia in versione di pane che in versione dolce. tipico toscano, si prepara con l’uva nera a chicchi piccoli. Nel periodo autunnale si trova in abbondanza in tutte le panetterie e supermercati.